Omicidio di Ashley Olsen: il dettaglio sull’ora della morte che potrebbe scagionare Cheik

11/05/2016 di Redazione

Possibile svolta nell’omicidio di Ashley Olsen, la cittadina statunitense uccisa a Firenze lo scorso gennaio. Per il delitto è accusato il senegalese Cheik Tidane Diaw, che secondo gli inquirenti avrebbe strangolato la 35enne Ashley dopo aver avuto con lei un rapporto sessuale. Ora però arriva un nuovo dettaglio: l’ora della morte della donna non coinciderebbe con quella in cui Cheik ha lasciato la casa dove Asley viveva, e dove è stata trovata senza vita dal fidanzato italiano.

ASHLEY OLSEN: LA SVOLTA NEL CASO?

I dettagli sono riportati da Il Giornale:

In particolare, l’ esame inquadra l’ orario della morte tra le 12 e le 12.30 del 9 gennaio, ma in quell’ orario Cheik Diaw era già uscito dall’ appartamento da circa un’ ora. «La signora Olsen è stata strangolata – proseguono ancora i legali -, quindi la morte può essere avvenuta al massimo in due-tre minuti. E Cheik non era più lì». A trovare il cadavere, nel pomeriggio, era stato il fidanzato italiano della vittima col quale la Olsen aveva litigato nei giorni precedenti.

L’ora della morte di Ashley Olsen è stata stabilità dall’autopsia: è questo il dettaglio su cui fanno leva i legali di Cheik, che potrebbe scagionare il senegalese, che ha sempre detto di non voler uccidere la ragazza.

(Photocredit copertina: ANSA)

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