«Ecco perché mi sono iscritta ad Ashley Madison per tradire mio marito. E ora rischio tutto»

25/08/2015 di Redazione

L’attacco hacker ad Ashley Madison, il popolarissimo sito di incontri extraconiugali da 32 milioni di utenti, continua a dominare le cronache del web di questi giorni. Non soltanto per il furto e la diffusione dei dati dei fedifraghi – cosa che ha probabilmente provocato la fine di diversi matrimoni e storie d’amore oltre che, come nel caso di alcuni militari coinvolti, anche il rischio di perdere il lavoro – ma anche per via dei motivi che spingono le persone a iscriversi a un sito web per cercarsi un amante.

LEGGI ANCHE: Hacker “bucano” Ashley Madison, sito d’incontri per coniugati

 

LA LETTERA DI UN UTENTE DI ASHLEY MADISON –

All’indomani dell’attacco ad Ashley Madison, il giornalista e avvocato statunitense Glenn Greenwald aveva scritto un articolo per Intercept, schierandosi contro i moralismi che si sono scatenati dopo che gli hacker avevano diffuso i nomi di quanti erano ufficialmente in cerca di una scappatella. Ieri Greenwald ha pubblicato una e-mail ricevuta da donna iscritta ad Ashley Madison, che racconta la propria storia e spiega perché aveva creato un profilo sul sito.

Caro Glenn,
Grazie per la gentilezza e l’umanità che hai manifestato nei confronti di coloro i cui dati personali su Ashley Madison sono diventati fonte di scherno e di imbarazzo. Sono una donna, ho un lavoro di grande responsabilità, tre figli di cui uno con bisogni particolari e un marito con il quale non ho rapporti intimi da diversi anni perché si sta curando per un cancro. Ho scritto a proposito della legge sul matrimonio, incoraggiando i matrimoni tradizionali per il bene della prole. Sono soggetta, per contratto, a una clausola di moralità. Il mio matrimonio è per il bene dei nostri figli, senza amore e senza sesso. Mi prenderò cura di mio marito se il cancro dovesse aggravarsi, siamo in buoni rapporti per amore dei bambini, ma non possiamo mai parlare di come mi sento io o dei miei bisogni sessuali senza che lui cominci a piangere parlando della sua morte. Sono andata su Ashley Madison a causa della mia solitudine e della mia angoscia e ho trovato amicizia, da uomini e donne, da parte di coloro che, a loro volta, erano intrappolati in matrimoni terribili cercando di fare il meglio per i propri figli. Le mie esperienze mi hanno portata a rivedere le mie convinzioni sul matrimonio, dal momento che il mio matrimonio è un impegno doloroso e profondamente umiliante. Ora mi aspetto di essere sbeffeggiata dai miei colleghi, di perdere il mio lavoro e di essere additata pubblicamente come un’ipocrita. Sì, ho usato una carta di credito. Nel mio caso non riceverò comprensione dagli altri, perché non rientro nei loro canoni semplicistici. Ho ricevuto una mail da parte di Trustify che mi informa che sono stata cercata e che mi consiglia di acquistare i loro servizi. Sto ricevendo moltissimo spam spinto. Questa è la mia storia. Quando tutti ne verranno a conoscenza, suppongo che dovrò prendere le difese di coloro che sono intrappolati in un cattivo matrimonio. Molti di noi fanno del loro meglio, cercando di gestire l’alienazione, la mancanza d’amore e le privazioni fisiche. Non voglio far soffrire i miei figli o mio marito. Vorrei che tutti potessero avere un matrimonio felice e lo vorrei anche per me. Ho fatto quello che ho fatto per cercare di affrontare tutto questo e forse è stata una cattiva idea, ma su Ashley Madison ho trovato gente a posto, alcuni dei quali sono diventati miei cari amici.  Grazie ancora.

In calce a questa lettera c’è il commento di Glenn Greenwald, che sottolinea l’importanza di non generalizzare: non tutti coloro che si iscrivono a siti come Ashley Madison sono “i cattivi” della situazione e le vite private delle persone sono il risultato di scelte e situazioni spesso molto complesse:

Vale la pena di ricordare che anche in questi casi che sembrano “facili”, gli esseri umani sono molto più complessi di un semplice buono/cattivo che cerchiamo di affibbiare a chiunque per sentirci meglio. Anche volendo giudicare il suo comportamento nel modo meno generoso possibile – ovvero accusandola di essere un’ipocrita – quello che ha fatto merita davvero di essere punito con la distruzione della sua sua reputazione? C’è davvero qualcuno capace di giudicarla così severamente per quello che ha fatto in una delle sfere più private della sua vita?

(Photocredit copertina: Carl Court/Getty Images)

Share this article