L’assurda storia dell’articolo 117 nella Riforma dove «l’Italia dovrà eseguire gli ordini di Bruxelles»

C’è uno status che gira su Facebook e viene continuamente copincollato o condiviso. Parla del referendum costituzionale e recita più o meno così:

Infatti, all’interno del testo della riforma c’è un articolo che i renziani tendono a tenere nascosto, ad ignorare, a far finta che non esista: è il numero 117. Dalle parti del PD si tende a minimizzare l’importanza di questo passaggio della riforma, perché ciò che c’è scritto potrebbe significare la definitiva perdita della nostra sovranità nazionale: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali.”. In pratica, se passano i SI al referendum, all’indomani del voto dentro la nostra Costituzione ci sarà scritto che l’Italia dovrà eseguire gli ordini di Bruxelles.

Secondo i grandi costituzionalisti della rete tutto si nasconderebbe dentro l’articolo 117 o meglio dentro l’articolo 31 della riforma costituzionale che introduce proprio le modifiche al titolo V della Costituzione. L’informazione è diffusa pure su alcuni siti che allarmano ulteriormente:

Questo particolare, che non emerge quasi mai in tv o sui giornali, è stato denunciato proprio l’11 Ottobre scorso, nel corso del confronto con la Boschi a Otto e mezzo dove la ministra ha abilmente glissato.

articolo 117

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ARTICOLO 117: COSA CAMBIA, LE DIFFERENZE

Primo, nella puntata in questione, ovvero l’11 ottobre, non c’è la Boschi ma bensì altri personaggi. La puntata della Boschi nel confronto con Salvini la trovate qui. Secondo. Cosa ci vogliono nascondere i renziani? Mah, sostanzialmente nulla. Il Titolo V è quello in cui viene regolato il rapporto tra Stato e amministrazioni locali. Nella riforma costituzionale il 117 viene modificato. In particolare si tocca il comma 3 con le disposizioni generali adottate dallo Stato, mentre la legislazione di dettaglio è di competenza delle Regioni. Ecco qui come cambia (pagina 29). Dovete però leggerlo tutto, anche se è lungo e può risultare complicato.

Si sono tutti allarmati per questa sostanziale differenza…

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. (inizio articolo vigente)

Ed ecco quello modificato che ci vogliono nascondere!111!!

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali

In pratica si specifica con un cambio di parole (aggiungendo Unione al posto di ordinamento comunitario) quello che esiste già. Interessanti, e magari spunti per eventuali discussioni, sono le aggiunte ai vari commi che puntano però a descrivere maggiormente e integrare quello che già l’articolo 117 vigente prevede. Tra cui il tanto discusso “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali”. Nulla di nuovo dunque. Anche perché il Parlamento legifera già tenendo conto dell’Unione Europea. Nessun colpo di Stato da parte di quei cattivoni di Bruxelles. Semplicemente un rimedio a quello che la Corte Costituzionale ha sentenziato negli anni, continuamente chiamata a intervenire sui conflitti d’attribuzione Stato-Regioni. Sì, perché c’è stato un ulteriore caos causato perlopiù dalla modifica subita dall’articolo 117 nel 2001. Una riforma lanciata dal centrosinistra che ha creato i problemi sottolineati e indicati – guarda caso oh – proprio dal comitato per il Sì.

(in copertina foto ANSA/ ALESSANDRO DI MEO)

 

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