La Gelmini e quell’esame da avvocato a Reggio Calabria

L’Unità, dopo il litigio con Bersani, rievoca i fasti del ministro per rimediare l’abilitazione alla professione forense

E’ una vecchia storia, ma a Mariastella Gelmini resterà probabilmente attaccata per sempre. Oggi tocca all’Unità rievocare la vicenda che ha portato l’attuale ministro dell’istruzione a diventare avvocato a Reggio Calabria, dopo i non brillanti risultati ottenuti in Lombardia.

A Milano, nel 2002 passò il 31% degli esaminandi e a Brescia, sua città, il 24. Così il 17 marzo 2001 il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio C. rilascia a GelminiMaria Stella – già iscritta all’Ordine di Brescia nel ‘99 – libretto “di pratica” numero 2879, con cui totalizzerà udienze 25, presso lo studio dell’avvocato Renato Vitetta, vicino a Fi e conoscente dell’attuale sindaco di Brescia, Adriano Parodi, anche lui abilitato a Reggio nel 2000.

Il giornale di Soru poi ricorda la strana circostanza delle udienze tutte in un giorno e della residenza spostata:

Ma la signora si dimostra una “furbetta della toga”, che, nel rispetto formale delle disposizioni per la Pratica forense, sfrutta al massimo ogni escamotage per abbreviare i tempi, senza sottilizzare su compilazione dei verbali: si registra fittiziamente come residente in Calabria, rimanendo a brigare le sue faccende in Lombardia. Tutte le udienze sono concentrate in tre blitz: 10-11 aprile, 4; 12, 13 e 14 giugno, udienze 6, e rush finale dal 18 al 22, spaziando dalle separazioni matrimoniali agli sfratti per morosità.

Enfin, eccola là, la furbetta della toga:

Chissà se vorrà spiegare agli alunni “indisciplinati” perché tutti i suoi verbali d’udienza, pubblici e dei quali l’Unità ha copia, risultano vergati da uguale penna con uguale grafia? «L‘abbiamo fatto tutti», diranno i giovani avvocati reggini. Ma un futuro ministro può fare la “furbetta della toga”, senza aspettare la verbalizzazione di ogni udienza? Che fretta, Maria Stella, in quell’estate 2001 in cui scappava da una aula all’altra…

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