Elena Fattori, la senatrice grillina che affronta gli animalisti “estremisti”

Una pioggia di insulti e offese. La senatrice del MoVimento 5 Stelle Elena Fattori sta subendo sul proprio profilo Facebook numerosi attacchi da parte di militanti “animalisti”, accusata in rete di essere a favore della vivisezione. Critiche smentite dalla parlamentare, che ha precisato di aver subito attacchi ingiustificati e precisato più volte la sua posizione e quella del MoVimento a 5 Stelle: “Molti mi hanno chiesto di chiarire la mia posizione personale riguardo alla sperimentazione animale, in realtà non ho assolutamente nulla da chiarire“, ha controbattuto alle polemiche, mentre in rete veniva presa d’assalto. Precisando poi le differenze tra le diverse pratiche, tra la vivisezione e altre forme di sperimentazione.

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LE POLEMICHE E GLI UTENTI DIVISI –  Basta leggere i commenti sul suo profilo per comprendere il clima: “Io che ho votato M5S non mi sento rappresentata da questa senatrice”, spiega un utente. “Se avessi saputo che tra i parlamentari del M5S ci sarebbe stata una pro-vivisezione, perché così si chiama, certamente non avrei votato per voi”, aggiunge un altro. Altri commenti sono simili: “Ho dato il mio appoggio al Movimento Cinque Stelle perché si schierasse contro la vivisezione e i test sugli animali. Ora mi ritrovo in Parlamento una pro-test”.

Ma sono tra i commenti più gentili, rispetto a chi la definisce vivisettrice, non comprendendo la differenza rispetto alla sperimentazione.  Su Facebook gira anche una foto che la etichetta come tale:

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Non pochi esortano all’espulsione e a prese di distanze da parte del gruppo. Lei precisa:

Confondendo i due termini non si fa un favore agli animali perché facendo di tutta l’erba un fascio si confonde ciò che è lecito e privo di sofferenza a tutela dell’animale e ciò che è terribilmente illecito e doloroso. Sono proprio le persone estremiste animaliste (perché ci sono gli animalisti seri) che a volte impediscono di legiferare con intelligenza sulla sperimentazione animale e lasciano vivere impunemente pratiche terribili perché considerate alla stregua di pratiche come ad esempio la sperimentazione di vaccini che non provocano alcuna sofferenza nell’animale o non di più di quella che prova un bambino vaccinato.

Ad altri utenti che mettono in dubbio la sua posizione, aggiunge, portando esempi a favore della sua tesi: “Se mi permette, gli studi con infissione di elettrodi nel cervello delle scimmie non sono uguali a verificare la capacità di apprendimento di un topo in un T maze. Così pure il test di sostanze tossiche in un cane non è uguale a sperimentare un vaccino antimalaria nel topo”. Secondo la Fattori sarebbe “proprio questa ignoranza dell’estremismo animalista, che non consente confronto, a fare rallentare il progresso delle leggi sulla protezione degli animali”.

ELENA FATTORI E GLI INSULTI SU FACEBOOK – Di fronte alle polemiche e alle critiche ricevute la parlamentare ha poi precisato:

“Il mio curriculum è sempre stato pubblico sia sul blog che su siti scientifici internazionali. Spero le mie conoscenze e la mia esperienza possano essere utili in questa rivoluzione culturale (perché di questo si tratta) che noi del MoVimento 5 stelle stiamo cercando di portare. Sono molto orgogliosa di essere stata una ricercatrice nel campo biomedico e cercherò di tutelare questa meravigliosa categoria così fondamentale nella crescita del Paese, ma così bistrattata e maltrattata tanto da dovere emigrare”.

Fattori ha ricordato come la sperimentazione animale sia parte integrante della ricerca scientifica: “E’ sempre stata mia preoccupazione garantire i diritti fondamentali degli animali da sperimentazione, credo molto si possa fare in questo senso”. Ha aggiunto: “Penso che molto potrà essere risolto dalla messa a punto di metodiche alternative, ma molto di più da una rivoluzione culturale che cambi il concetto di salute e malattia e metta l’uomo in toto, integrato col suo ambiente al centro della ricerca della felicità”. Ma ha precisato di essere “altrettanto convinta che non sarà possibile sostituirla con altre metodiche in campi dove si studiano sistemi e interazioni complesse”. Per questo motivo, ha ricordato come “sia necessaria una buona legge di tutela e ho condiviso la scelta del gruppo sulla direttiva 2010/63/UE”. Ribatte anche sulle scelte:

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LA POSIZIONE DEL GRUPPO – Ma qual è la posizione del gruppo a 5 stelle? Anche questa viene riportata dalla parlamentare, vittima degli insulti:

“La prossima settimana in Commissione XIV, che si occupa delle politiche europee, verranno discusse la legge europea 2013 e la legge di delegazione europea 2013. Tra le tante direttive da recepire, incluse nelle due leggi, sottolineiamo in particolare la presenza della direttiva 2010/63/UE, “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di chiedere alla Commissione lo stralcio della direttiva in questione dal novero di quelle elencate nell’allegato B, poiché ritiene che la disciplina dettata dalla direttiva in questione non tuteli a sufficienza i diritti degli animali a dispetto di quanto dichiarato nella sua relazione illustrativa né stabilisca tempi e modalità di messa a punto di metodiche alternative validate. Lo stralcio consentirebbe di affrontare la direttiva nel merito, da sola, stimolando un dibattito parlamentare ed extra-parlamentare con un livello di approfondimento adeguato all’importanza della materia e alle sue ricadute, e nel contempo consentirebbe di evitare le procedure di infrazione per il mancato recepimento delle altre direttive. Nell’ipotesi che Commissione non dovesse passare la linea del Movimento 5 Stelle, lo stesso si farà comunque carico di presentare emendamenti utili a fissare criteri di delega al Governo giuridicamente quanto più stringenti possibile nel senso della tutela dei diritti degli animali. Ci auguriamo di incontrare nelle altre formazioni politiche altrettanta sensibilità verso un tema eticamente così’ importante e centrale in qualsiasi società che possa definirsi evoluta”.

Una posizione che viene postata dalla stessa parlamentare, per cercare di fare chiarezza. Ma in pochi sembrano leggere, limitandosi agli attacchi personali. Accanto agli insulti, però, anche diversi attestati di stima: “Vada avanti, c’è chi fa finta di non capire”. Ma non solo: “Cittadina Fattori, ha tutta la mia solidarietà. Da una laureata in scienze ambientali”, tra i diversi che condividono la sua posizione sulla sperimentazione.

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