“Nostro figlio non voleva essere una bambina”

Una coppia della Carolina del Sud ha fatto causa allo Stato per il danno irreparabile causato dall’inutile operazione subita dal loro figlio adottivo intersessuale. Salon racconta la loro storia.

FAMIGLIA CRAWFORD-GENITORI FIGLIO INTERSESSUALE-1

LA RABBIA DEI GENITORI – Salon racconta la storia della coppia che ha deciso di fare causa allo Stato per l’intervento chirurgico di assegnazione di identità sessuale subito da un bambino intersessuale: il piccolo è nato con organi riproduttivi sia maschili che femminili e l’operazione chirurgica è stata definita “medicalmente inutile” ma anche “pericolosa per il futuro”. Mark e Pam Crawford hanno adottato il bambino, che oggi ha otto anni, che ha subito l’operazione prima di arrivare nella loro casa: la coppia di genitori ha presentato una denuncia, grazie anche all’aiuto del Southern Poverty Law Center, contro il Dipartimento dei Servizi Sociali per “un intervento chirurgico pericoloso e dannoso”.

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GIUSTIZIA – Il corpo del bambino è stato “operato al fine di renderlo una femmina senza alcuna giustificazione medica” hanno detto i genitori e ancora: “Il bambino era ermafrodita ma non c’erano ragioni per decidere della sua sessualità”. Salon scrive che alla nascita il bambino è stato identificato come maschio per via dei suoi genitali esterni ma poi i medici hanno scoperto che aveva dei genitali “ambigui” e possedeva una struttura riproduttiva interna sia maschile che femminile. Chi ha operato, ha deciso di rimuovere i genitali del bambino che sarebbe potuto crescere come un maschio ma anche come una femmina. “L’assegnazione del sesso iniziale può finire in contrasto con l’identità di genere che si sviluppa” ha detto l’avvocato della famiglia. L’operazione subita dal bambino può portare a: “Disfunzioni, dolore cronico, possibile infertilità ma anche traumi psicologici, paragonabili a quelli degli abusi sessuali su minori”. I Crawford hanno detto: “È troppo tardi per nostro figlio ma non vogliamo che accada ad altri bambini”.

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(Photo Credit/YouTube)

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