Quanto ci guadagna lo Stato dai giochi

Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera racconta quanto ci guadagna lo Stato da giochi e slot machine, in previsione di un inasprimento della tassazione:

 

Secondo i dati ufficiosi dell’Agenzia Dogane eMonopoli lamassa di denaro puntata dagli italiani per mezzo dei vari giochi organizzati dallo Stato biscazziere messo sotto accusa dalla Chiesa e da un numero crescente di giornali, associazioni, osservatori, ha continuato nel 2012 ad aumentare inesorabile. Dai 79,8 miliardi di euro del 2011 a 87,1 dell’ultimo anno. Un incremento del 9,2%. Un segnale invocabile di quanto questa droga mentale, che agita gli incubi di circa 800 mila italiani schiavi del gioco compulsivo, si sia impastata con la crisi e con la speranza folle di uscirne con una botta di fortuna. In parallelo, giacché ogni pusher sa che i «clienti» vanno incoraggiati sennò vanno da altri spacciatori, sono aumentate di più ancora le vincite, cioè i soldi rientrati nelle tasche dei giocatori: erano 62,1 miliardi nel 2011, sono stati 70 nel 2012. Con un incremento del 12,8%. I soldi buttati dai cittadini nei vari «game» dell’azzardo pubblico sono dunque scesi da 17,7miliardi di euro del 2011 a 17,1 nel 2012. Con un calo di circa 600 milioni di euro pari al 3,5%.

In proporzione, però, gli incassi dell’erario sono calati di quasi il doppio: il 6%. Come mai?

Perché i Monopoli trattengono una determinata quota, diversa da caso a caso, sui soldi rimasti dopo avere restituito le vincite. Cioè sulla vera e propria «spesa ». E mentre crollavano le somme legate ai giochi tradizionali più tassati (meno 23,2% quelli «a base sportiva», meno 24,4% sul Lotto,meno 28,4% sul Superenalotto, meno 27,8% sull’ippica) crescevano in contemporanea del 101,2%, ad esempio, quelle delle «Vlt», cioè le «videolotteries» che a differenza delle slot-machine piazzate anche nei bar accettano anche banconote ed esistono solo nelle sale dedicate. Fatto sta che lo Stato, trattenendo su questa «spesa» finale al netto delle vincite restituite il 47,3% («una tassazione seconda solo al comparto delle accise sulla benzina », dicono ai Monopoli) nel 2012 ha incassato in totale 8 miliardi e 100 milioni di euro. Cioè mezzo miliardo in meno del 2011.

Mica male, no^?

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