Il reality show che ti fa diventare pilota

01/04/2013 di Maghdi Abo Abia

E voi avete mai sognato di correre in una competizione automobilistica? Quante volte vi è capitato di sentirvi come Tommi Makinen o Sebastian Loeb nell’affrontare ad una velocità leggermente più alta del consentito una curva all’apparenza totalmente innocua?

MAKE IT YOUR RACE – Ora Abarth, la costola sportiva del gruppo Fiat, vi permette di mettervi in gioco per dimostrare il vostro “saperci fare” in pista. Parliamo di “Make it your race“, il primo reality show interattivo finalizzato alla scoperta di nuovi talenti ambosessi da mettere alla guida di una vettura del gruppo nel campionato monomarca. In realtà Abarth prevede una sfida su quattro categorie diverse di concorrenti: pilota, paddock girl, designer e story teller. Il concorso, alla sua seconda edizione, è aperto a concorrenti provenienti da 7 paesi d’Europa.

UN REALITY SHOW – Come spiega il regolamento del concorso, parliamo di un format che parte dalla rete per concludersi in un programma televisivo del genere “Scripted Reality Show” articolato su 5 puntate ed una sesta conclusiva. L’obiettivo è quello di raccogliere ragazzi dalla storia il più diversa possibile che possano mettersi in gioco, per usare parole della casa, esprimendo la loro passione nei confronti dello scorpione. Come detto, le categorie sono quattro, ed i concorrenti appunto cercheranno di diventare piloti professionisti, paddock girl, blogger che si occuperanno di raccontare il programma e designer che disegneranno le macchine.

I CONCORRENTI – Partiamo dall’aspetto più curioso di questo reality, ovvero la selezione dei partecipanti. Possono concorrere tutti i maggiorenni patentati residenti in: Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Portogallo, Spagna. Condizione imprescindibile, quella per la quale non possono partecipare piloti professionisti o guidatori in possesso di licenza guida racing. La selezione per i piloti è iniziata lo scorso primo marzo e si concluderà il prossimo 15 luglio 2013. Gli aspiranti concorrenti dovranno compilare una particolare “form” e caricare un video con contestuale foto descrizione nella quale si fa vedere ciò che si è capaci di fare.

LA CLASSIFICA ED IL BUONO SCONTO – Il sito poi spiegherà quali sono le prove specifiche da compiere per beneficiare di una migliore posizione in classifica in base a punti assegnati dalla piattaforma in modo automatico, a seconda dell’azione svolta. Una volta scaduti i termini una giuria analizzerà i filmati “vincenti”, filmati che possono essere caricati una sola volta. La loro valutazione si sommerà a quella dei punteggi maturati. I primi cinque classificati di ognuna delle sette “classi”, ovvero gruppi di paesi, passeranno alla fase “casting”, mentre per gli altri resterà il ricordo dell’esperienza e un buono sconto del 15 per cento da spendere nello store on line Abarth.

L’ATTO FINALE DI MONZA – Spieghiamo ora la fase “casting”. A partire da fine luglio e per tutto agosto, i candidati “vincenti” passeranno alla selezione “locale” la quale consta di un mini test drive svolto con diversi tipi di vettura. I migliori 28 finalisti, ovvero quattro su cinque dei sette team, passeranno alla fase televisiva. Le riprese del programma si svolgeranno a Torino mentre la finale del reality show si terrà il 20 ottobre a Monza, con i concorrenti che saranno oggetto di riprese tv e vivranno, sempre usando le parole di Abarth, “una vera e propria esperienza nel mondo delle corse”. I concorrenti frequenteranno corsi di guida, lezioni teoriche e test in strada, oltre a mostrare quello che un “driver” fa fuori dalla pista.

I CRITERI – Ciò significa che verranno selezionati non solo i piloti più bravi ma anche quelli che si dimostreranno più “personaggi”, ovvero coloro che avranno una storia da raccontare, avranno un comportamento particolare o addirittura sapranno bucare meglio lo schermo. E come in ogni reality show che si rispetti ci sarà il momento delle nomination e dell’eliminazione, decisa in maniera inappellabile dalla giuria. Per quanto riguarda invece le prove, la giuria, composta da almeno 3 persone, valuterà i seguenti criteri nella selezione dei concorrenti:

• Abilità tecnica alla guida

• Performance / Spirito competitivo

• Capacità di incarnare naturalmente i valori del brand

• Coolness / Leadership

LA GARA PREMIO – I concorrenti rimasti (ovvero quelli che si salveranno dalla tagliola delle 16 eliminazioni della prima puntata e dalle altre, a numero variabile), potranno scendere in pista con un’Abarth 500 “Assetto Corse”, insieme ai piloti professionisti, nella prova del Trofeo Abarth sul circuito di Monza, gara che si svolgerà in occasione della puntata conclusiva dell’evento, ovvero il 20 ottobre. Il primo dei partecipanti sarà il campione e potrà partecipare ad un evento ufficiale Abarth Racing.

LE REAZIONI SU FACEBOOK – Come è facilmente intuibile, il concorso ed il pensiero di poter partecipare come concorrente ad un reality show di automobilisti del tutto privi di una conoscenza sportiva viene visto, specie dai ragazzi più giovani, come un’occasione per poter sfondare nel mondo dell’automobilismo. Del resto se esiste un qualcosa che supera in fascino il mondo del calcio, questo è il mondo dei motori. Abarth aggiorna sulle modalità di selezione anche sulla propria pagina Facebook ma i commenti non sembrano del tutto entusiasti. Qualcuno ha attaccato sostenendo che con queste manifestazioni non si fa altro che esaltare all’incoscienza i ragazzi i quali, spinti dall’impiego di auto moderne sempre più sicure con tanto di controlli elettronici non riescono più a capire il limite del rischio.

UN PILOTA NON S’INVENTA – Non manca chi dichiara di aver derapato con un’Alfa 156 2.4 per le strade di un paesino. Qualcun altro addirittura sostiene di poter con un po’ di pazzia superare un pilota vero mentre sono in molti a spiegare che la differenza tra un automobilista ed un pilota sta nella capacità di quest’ultimo di comprendere i limiti di una macchina, di sapere fin dove ci si può spingere e di rimanere il più possibile al bordo di quel limite. Del resto non tutti possono essere lo “Stig” di Top Gear, neanche un ragazzo che esce da una selezione televisiva privo di qualsiasi licenza sportiva, quindi “scarico” di esperienze in pista.

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