L’olio d’oliva, il segreto per dimagrire

17/03/2013 di Dario Ferri

Il segreto per dimagrire? E’ l’olio d’oliva. Grazie al condimento più apprezzato del nostro paese infatti le persone riescono a mangiare meno per il senso di sazietà che le sostanze aromatiche dell’olio d’oliva inducono in noi. Grazie a questo sostanze infatti si ritarda l’assorbimento dello zucchero da parte del fegato.

STUDIO SUL CIBO – La ricerca, condotta da studiosi tedeschi della Technische Universität di Monaco di Baviera (TUM) e dell’Università di Vienna coordinati da Peter Schieberle e Veronika Somoza, pone inoltre molti dubbi sui cosiddetti cibi ‘light’ o ‘low fat’. Lo studio infatti evidenzia come questi cibi non stimolino il senso di sazietà e inducano di conseguenza a mangiare maggiori quantità di prodotto. La ricerca si è svolta in un periodo di tre mesi. All’inizio i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di volontari di mangiare yogurt magro ogni giorno in aggiunta alla propria dieta normale e chiesto loro di aggiungere al prodotto uno tra diversi tipi di oli, come l’olio di semi, il burro, lo strutto o l’olio d’oliva. Confrontando le reazioni dei volontari e’ emerso che coloro che mangiavano lo yogurt con olio d’oliva erano più sazi e avevano nel sangue alti livelli di serotonina, sostanza legata appunto al senso di sazietà.

SEGRETO DELL’OLIO D’OLIVA – Gli esperti hanno scoperto che il segreto dell’olio d’oliva e’ nascosto nelle sostanze aromatiche che lo caratterizzano, come l’esenale. Infatti aggiungendo allo yogurt dette sostanze, di nuovo i volontari si dicono più sazi. Per di più coloro che mangiavano lo yogurt senza aroma ingerivano mediamente ogni giorno 176 chilocalorie in più, mentre coloro che mangiavano quello ‘aromatizzato’ non modificavano il loro introito calorico. Infine i ricercatori hanno cercato di capire come le molecole aromatiche inducano sazietà: le sostanze aromatiche dell’olio, come l’esenale, favoriscono questa sensazione perche’ diminuiscono l’assorbimento degli zuccheri nel sangue così rallentando l’abbassarsi della glicemia. Secondo gli studiosi questa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di nuovi prodotti low-fat ma più sazianti.

 

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