I retroscena del Conclave che ha eletto Papa Francesco

14/03/2013 di Redazione

Un sito americano raccoglie i retroscena usciti nei giornali italiani a proposito dell’elezione del nuovo Papa. E, per descrivere quel misto di pettegolezzo, teoria del complotto e curiosità che caratterizza i nostri media usa una parola della nostra lingua che non ha corrispondenze in inglese: dietrologia. Ripercorriamo insieme a The Daily Beast tutte le ipotesi più ardite e più cattive dei vaticanisti di casa nostra.

SCOLA: PERDENTE PERCHE’ ODIATO? – Daily Beast riporta innanzitutto quella che ritiene essere la teoria più condivisa, sostenuta su La Stampa dal vaticanista Giacomo Galeazzi. Secondo questa ipotesi, il cardinale Scola, dato per vincente, è stato “tradito” dai suoi compatrioti nel primo voto. Sarebbero stati il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano e il camerlengo Tarcisio Bertone a guidare la “ribellione”, rifiutandosi di votare per colui che vedono come un nemico a causa di rivalità e gelosie di curia. Bertone ce l’avrebbe con Scola perché quest’ultimo chiese a Ratzinger di destituirlo da Segretario di Stato vaticano, Sodano per la sua vicinanza a Comunione e Liberazione.

UN PAPA ITALO-ARGENTINO – Secondo Massimo Franco, del Corriere della Sera, l’elezione di un Papa proveniente dal Sudamerica era necessaria sia per marcare una discontinuità, sia per dare un segnale alla forte comunità cattolica latinoamericana, che finora si è sempre sentita lasciata ai margini da una Chiesa europa-centrica. Il fatto che Bergoglio sia un oriundo italiano, d’altro canto, serve a non disorientare troppo i cattolici del nostro Paese. Contro il cardinale brasiliano Odilo Scherer, uno dei favoriti, sempre sudamericano, hanno giocato le sue origini tedesche: un altro Papa germanico, scrive Franco, sarebbe stato visto come troppo affine a Ratzinger e avrebbe forse stimolato il sentimento anti-tedesco degli italiani, dovuto alla crisi finanziaria.

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UN ACCORDO CON SCOLA – Franco aggiunge che, secondo fonti anonime, ci sarebbe stato un accordo col “grande perdente” Angelo Scola. Questi dovrebbe, infatti, diventare Segretario di Stato vaticano – prendendo su di sé, in effetti, il difficile compito di guidare il rinnovamento della Curia romana. Questo “lavoro sporco”, si sussurra, sarebbe poi ricompensato dall’ascesa di Scola al soglio pontificio quando papa Francesco verrà a mancare. Il fatto che Bergoglio abbia 76 anni, ritiene Franco, fa capire che il suo pontificato non sarà lunghissimo: può essere interpretato, conclude il vaticanista del Corriere, come una sorta di “prova” per capire gli effetti sulla Chiesa di un Papa che per la prima volta non viene dall’Europa.

BUONA LA SECONDA – Altri rumors dicono che a far eleggere il cardinale di Buenos Aires sia stata la volontà, o piuttosto l’ostinazione, di coloro che già nello scorso conclave avevano votato per lui: non essendoci riusciti la volta scorsa, dato che Bergoglio li aveva pregati di cedere i suoi voti a Ratzinger, hanno deciso di riprovarci e stavolta ce l’hanno fatta.

AMERICANO E PULITO – Molte altre voci dal sen fuggite, secondo The Daily Beast, dicono che il vasto consenso ottenuto da Bergoglio sia dovuto al fatto che su di lui sono andati a convergere voti da tutti gli americani (del Nord e del Sud) presenti in conclave: insomma, lo spirito di continente ha prevalso sulle rivalità tra i Paesi nell’eleggere un Papa che avrebbe rappresentato le Americhe, tradizionalmente poco presenti nella Curia romana. Inoltre, Bergoglio non è risultato in alcun modo coinvolto negli scandali sulla pedofilia che invece hanno toccato molti degli altri cardinali papabili.

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UN UOMO SEMPLICE – Si è molto parlato delle abitudini frugali del nuovo Papa, che ha rifiutato la Papa-mobile e la scorta, che usava andare al lavoro in metropolitana quando era cardinale e che ha voluto tenere aperta ai fedeli la chiesa di Santa Maria Maggiore quando vi si è recato. Cambiamenti che metteranno il sistema di sicurezza vaticano a dura prova, come ha ammesso padre Federico Lombardi.

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FARE PULIZIA –
Il compito principale di Papa Francesco, tuttavia, sarà, secondo molti, quello di indagare sullo scandalo VatiLeaks. Fortunatamente per lui, è improbabile che il suo nome sia presente in quel dossier. Ciò che ci si aspetta dal nuovo pontefice è soprattutto che apporti cambiamenti profondi agli affari della Chiesa, e questo potrebbe dar fastidio a molti dei cardinali più potenti. Nel brindisi per festeggiare la sua elezione, Bergoglio avrebbe detto, scherzando: “Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto [scegliendo me]”. E’ probabile che alcuni dei cardinali coinvolti negli scandali di VatiLeaks abbiano pensato la stessa cosa.

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