Io, prostituta a 14 anni

Nel giorno della Festa della Donne, Morgen Post e Die Bild presentano un’intervista a una ragazza che ha iniziato a prostituirsi a quattordici anni e che oggi ha abbandonato il mestiere preferendo una vita ‘normale’. Una storia diversa, per comprendere meglio tutte le sfaccettature che l’essere donna può comportare.

LA FESTA DELLA DONNA E LA LOLITA – Nessuno l’ha costretta, questa non è una storia di abusi ma del libero arbitrio di una minorenne che un pomeriggio decide di abbandonare i poster in cameretta per guadagnare vendendo il suo corpo. Lisa Mueller è giovanissima quando si dà alla carriera da baby prostituta e lo fa con il fine di aumentare la paghetta dei genitori. La Lolita di ieri, oggi fa la segretaria e ha scritto un libro per consigliare tutte le ragazzine a non seguire il suo esempio. Die Bild e il MorgenPost l’hanno intervistata perché la sua storia è diventata un caso nazionale.

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LA FESTA DELLA DONNA E LA PROSTITUZIONE – In Germania la prostituzione è legale e questo determina una convivenza con le lavoratrici che, per scelta o per costrizione, vendono il loro corpo. Nonostante questo, i cittadini in alcune aree sono stanchi della loro presenza al punto di richiedere l’intervento della legge. Ad esempio, il MorgenPost racconta di come, da un anno, il divieto di contatto zonale ha ridotto la loro presenza in determinate aree: in pratica, l’ordine restrittivo vieta la prostituzione in zone specifiche e per la polizia l’azione rappresenta un vero successo.  “Il mercato del sesso si è calmato” ha detto un portavoce delle forze dell’ordine André Schulz. Questo succede nella città di Amburgo dove c’è molta attenzione alla vita delle prostitute che nonostante la presenza massiccia delle forze dell’ordine in borghese, riescono comunque a ‘praticare’ ricorrendo a stratagemmi di ogni tipo. Ma nelle aree più piccole cosa succede? Die Bild racconta la storia di una donna che per sua volontà ha scelto di prostituirsi dall’età di quattordici anni ed è incredibile come pur venendo da un piccolo centro come Illingen nessuno si sia reso conto di niente.

LA BABY PROSTITUTA – Illingen conta poco più di 7 mila anime e qui Lisa Mueller, che oggi ha vent’anni, ha iniziato a vendere il suo corpo  da quando ne aveva quattordici. Il paese in cui vive ha un ufficio postale, una stazione di servizio, tre panettieri e qualche bar ed è strano che la ragazzina, allora minorenne, sia andata a letto con tanti padri di famiglia senza mai destare l’attenzione di nessuno. “Ho venduto il mio corpo per quattro anni” racconta alla Bild la ragazza che era padrona di se stessa. “Volevo guadagnare in modo facile”, dice. A tredici anni il primo rapporto sessuale con un ragazzo di un paese vicino, poi l’esperienza con “un gruppo di ragazzi della scuola” e quattordici anni decide di cambiare vita. La molla le scatta quando incontra Kemal, quarantatré anni, insomma quasi trent’anni più di lei. I due parlano e lei capisce di piacergli e gli dice: “Se vuoi rivedermi devi pagare”. Kemal accetta e le dà cento euro, i due vanno in macchina in una stradina sterrata e Lisa consuma il suo primo rapporto sessuale a pagamento.

IL RICORDO – Lisa ricorda quei primi cento euro così: “Erano cinque volte la mia paghetta mensile” e per questo decide di mettere annunci on-line su Kijiji: “Ragazza giovanissima cerca uomini gentili e generosi”. All’annuncio rispondono avvocati, medici, manager che Lisa incontra dopo la scuola in hotel e a diciassette anni li invita direttamente nel suo appartamento. Dirk, un imprenditore grasso con i baffi, le dà mille euro per un quattro incontri al mese, le regala fiori e cioccolato. Micah, un dentista le porta lo champagne, Kay le dà 500 euro a incontro per vederla nuda sul pavimento. La maggior parte dei clienti ha famiglia: “È stato assurdo. Sono andata a letto con uomini che sarebbero potuti essere mio padre”, racconta la ragazza. Lisa si rende conto che il suo “hobby” le sta sfuggendo di mano e dopo quattro anni e cinquecento incontri a pagamento decide di smetterla e di cambiare vita. Anche l’ambiente che la circonda non è tanto diverso e Lisa racconta al MorgenPost delle gare con le amiche a chi conquistava più uomini e delle feste a base di alcool e sesso orale. “È stato divertente?” chiede il giornale e la ragazza spiega che non lo era ma era come una sfida. Oggi ha un fidanzato e un lavoro ma la madre non le parla perché il paese improvvisamente si è accorto di quello che succedeva dopo l’uscita del libro autobiografico sulla sua esperienza. “Voglio mettere in guardia tutte le ragazze giovani. Questo schifo distrugge voi e la vostra vita. Per favore, non siate stupide come me”.

 

 

 

(Photo Credit/Die Bild/MorgenPost)

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