Ecco come il porno online “bara” sulle dimensioni

01/03/2013 di Redazione

E se il web fosse una mistificazione della realtà, almeno dal punto di vista dei video e delle foto hard? Se n’è parlato ad Abano Terme, in provincia di Padova, in occasione del ventottesimo Convegno di Medicina della Riproduzione e presieduto dall’andrologo Carlo Foresta e da Andrea Lenzi.

LO STUDIO – Come riporta anche Adnkronos, gli esperti intervenuti all’incontro hanno spiegato che i contenuti dei video e delle foto pornografiche creano false aspettative ed influenzano la percezione della vita vera. A certificarlo i dati estrapolati dai questionari studiati nell’ambito del progetto Androlife che si occupa d’informare e prevenire sulle malattie del sistema riproduttivo e la sessualità giovanile. Dai documenti compilati dai ragazzi è emersa la sindrome del “pene corto”. Vuol dire che con il passare dei mesi stanno aumentando i ragazzi che credono di avere dimensioni sotto la media.

 

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VALUTAZIONE STATISTICA – La riduzione del pene dei neo diciottenni di 0,9 millimetri rispetto alle generazioni precedenti, poi, ha accentuato tale percezione. Ma come ricorda il dottor Foresta, “una riduzione in realtà non significativa ai fini delle prestazioni. Si tratta solo di una valutazione di tipo statistico che indica la tendenza delle modificazioni strutturali dell’uomo moderno. Ci siamo chiesti quanto la pornografia attraverso Internet avesse ruolo in questo comune sentire. I personaggi che animano scene erotiche sul web sembrano essere tutti superdotati”.

IL TRUCCO DEI PIXEL – “In realtà -continua l’andrologo- un’analisi tecnica che ha valutato un campione di video e foto e ha tenuto conto dei pixel delle varie parti del corpo, ha messo in evidenza un artificio, un trucco che modifica le apparenze dell’organo sessuale maschile, incrementandolo del 35%-40% in lunghezza e larghezza. Lo studio dei pixel delle parti del corpo comprese nell’immagine ha consentito di dimostrare che il pene viene sproporzionalmente incrementato di volume”.

FALSE ASPETTATIVE – “E’ ovvio -conclude Foresta- che video di questo tipo, guardati in modo ripetitivo, creano una determinata aspettativa nei fruitori. Comunicare ai giovani che quelle immagini sono false è fondamentale affinché considerino normali le proprie misure antropometriche, evitino di inseguire chimere e non abbocchino a discutibili proposte di tipo commerciale, che promettono l’allungamento dell’organo maschile. Proposte non solo discutibili ma anche pericolose”.

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