Lara Comi e la figuraccia sulla ‘ndrangheta in Lombardia

“Non c’è nessun atto di giunta in cui è prevista la ‘ndrangheta“. E sui social network scoppia l’indignazione, mista al sarcasmo, sulle parole di Lara Comi. La giovane europarlamentare del Pdl prova a difendere il Consiglio e la Giunta regionale della Lombardia. Quella degli inquisiti e dello scandalo rimborsi. Su tutti, in rete spopola il tweet di Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano:

E’ Umberto Ambrosoli, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, a spiegare di concordare con lei soltanto quando la Comi parla di un “problema di cultura“:”Su tutto il resto lasciamo perdere. Ma se è un problema di cultura, è proprio questa a dirci come la mafia arrivi laddove c’è una cultura dell’illegalità. Per questo si è seduta tra le poltrone della Giunta regionale lombarda”. La Comi non ci sta e chiede “se ci sia una condanna definitiva” che confermi le sue accuse. Ambrosoli insiste: “Un grandissimo numero di consiglieri e assessori sono indagati”. Per questo la Comi si rifugia dietro lo strano slogan secondo cui “non c’è alcun atto di giunta nel quale è prevista la ‘ndrangheta”, spiegando come Ambrosoli “colpisca persone che non hanno condanne definitive”.

In sala non manca l’ilarità di fronte alle dichiarazioni della Comi: “E ci mancherebbe”. Anche perché è lo stesso Ambrosoli a spiegare come, dal punto di vista della politica, non “ci sia certo bisogno di aspettare tre gradi di giudizio quando si parla di reati così gravi. Dobbiamo reagire”. Per questo si va a votare: “La legalità per me un valore ce l’ha. Ed è l’unico strumento necessario”, conclude Ambrosoli.

REAZIONE SOCIAL – Tra Twitter e Facebook non pochi, anche tra gli stessi elettori del Pdl, criticano la giovane politica. Andrea Scanzi spiega ancora come “la Comi rifugga la nozione stessa di competenza”, sottolineando come per Ambrosoli sia una “partita semplice da giocare”, mentre sul profilo Fb della politica del Pdl c’è chi parla di “figuraccia”. “Sei stata sbugiardata su tutto”, rincara la dose un altro utente, che spiega di aver preteso un po’ di credibilità in più: “Dall’accordo con la Svizzera per coprire il rimborso dell’IMU, passando per la spesa pubblica aumentata di 180 miliardi dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011, quindi, durante i governi Berlusconi, alla vicenda della sanità pugliese (laddove il buco nel bilancio fu lasciato dalla precedente giunta del PDL), finendo con l’estraneazione dal caso Cesaro: ecco tutta la serie di smentite”, si legge tra i commenti. Non proprio dei complimenti per la partecipazione della Comi alla puntata di Servizio Pubblico, con tanto di “ciliegina” sulla ‘ndrangheta. Come ha spiegato Scanzi, troppo facile per Ambrosoli.

(Photocredit: Servizio Pubblico, Twitter Andrea Scanzi, Fb Lara Comi)

Share this article