Bimbo di 4 anni muore durante un esorcismo

15/07/2010 di Pietro Salvato

Uno sciamano della Russia orientale mentre eseguiva un esorcismo su un minore che sarebbe stato posseduto dal demonio, l’ha soffocato

Il bambino si chiamava Dmitry Kazachuk, e il demone che si era impossessato del suo corpo non era altro che una grave forma di polmonite.  Ignoranza, abuso della credulità ed il ritorno ad oscure quanto mai sopite tradizioni popolari sono state la vera causa della sua morte.

RASPUTIN NEL 2010 – Il video dell’esorcismo è semplicemente agghiacciante. Un balzo all’indietro nel più oscuro e tetro medioevo della ragione. Una rappresentazione plastica di come l’ignoranza in molte, troppe parti del mondo, ancora oggi la fa ancora da padrone. Un sciamano, invoca con le sue formule, la cacciata di un demone sì terribile ma che, con ogni probabilità, sarebbe potuto essere combattuto più efficacemente da opportuni farmaci ed antibiotici. Invece no, quel miscuglio letale fatto di malinteso senso della religione abbinato all’ignoranza e alla disperazione dei famigliari dei malati si è trasformato, ancora una volta, in tragedia. E’ successo in Russia, in una sperduta landa tra la Siberia e l’Estremo Oriente, dove la pratica è diffusa da migliaia di anni ed oggi è tornata a prosperare dopo le dure repressioni volute dalle autorità comuniste ai tempi dell’Urss. In epoca zarista, invece, appena prima della Rivoluzione bolscevica, un famoso santone siberiano, Grigorij Rasputin, era riuscito grazie alla sua reputazione di guaritore ad entrare addirittura in contatto con la famiglia imperiale, nella speranza che potesse essere di aiuto per contenere l’inguaribile emofilia di Alessio, il piccolo figlio dello zar. Diventò, come sappiamo, consigliere e potente uomo di corte dello stesso Zar.

E’ LUCIFERO, VADE RETRO! – “Il ragazzo è posseduto da Lucifero, il principe dei demoni”. Questa la diagnosi del disgraziato esorcista. Occorre un rito, un esorcismo, per scacciarlo e salvare il povero Dmitry da morte certa. Queste le parole dello “stregone”. Un’operazione esoterica a cui nemmeno i suoi genitori dovevano assistere. L’esorcismo, come sappiamo, è un insieme di pratiche e riti volti a scacciare una presunta presenza demoniaca o comunque malefica da una persona. E’ una pratica antica quanto il mondo, propria del credo di varie religioni, tra cui il cristianesimo. Molti di questi Santoni si rifanno infatti, direttamente al Nuovo Testamento dove si ricordano tra i miracoli di Gesù Cristo la liberazione di alcuni indemoniati. Per questo motivo e per la tradizione ininterrotta, la possessione diabolica fa parte del credo del Cristianesimo fin dal suo inizio ed è ancora oggi è una pratica riconosciuta e promossa dalla chiesa cattolica, dalla chiesa ortodossa e dalle stesse chiese protestanti. A queste chiese “ufficiali” poi si affiancano le varie sette ed altri ciarlatani che operano a “titolo personale”, che speculano sulla credulità e la disperazione della gente e che dall’esorcismo hanno ricavato una fonte, spesso consistente, di guadagno. Una volta tanto, in controtendenza, appare l’Islam che sull’esorcismo assume un atteggiamento più cauto. Secondo il clero musulmano, i veri casi di possessione sono molto rari e i fedeli devono fare attenzione a quegli esorcisti che fanno una diagnosi di possessione troppo frettolosamente perché potrebbero essere semplicemente dei profittatori. Per la scienza, infine, durante le presunte possessioni demoniache a cui hanno assistito studiosi, scienziati o medici, non sono mai state registrate attività paranormali, e sono stati, altresì, ricondotti a casi di disturbi psichici.

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