Massimo Ianniciello: il consigliere PdL arrestato per truffa

20/12/2012 di Redazione

Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e’ stata eseguita dalla Guardia di Finanza nei riguardi del consigliere regionale della Campania Massimo Ianniciello (Pdl) per truffa aggravata. Secondo l’accusa, avrebbe percepito illecitamente un rimborso di circa 64mila euro esibendo fatture per operazioni inesistenti.

USO DEI FONDI PUBBLICI – Massimo Ianniciello e’ stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm di Napoli Giancarlo Novelli e coordinata dal Procuratore aggiunto Francesco Greco che riguarda l’uso dei fondi pubblici destinati ai gruppi politici del Consiglio regionale della Campania. Perquisizioni sono in corso da parte dei finanzieri del Comando provinciale di Napoli nei confronti anche di un commercialista e di un ex capogruppo dello stesso Consiglio Regionale campano.

MASSIMO IANNICELLO E LA CASA SEQUESTRATA – Nei riguardi di Massimo Ianniciello, il consigliere regionale della Campania arrestato dalla Guardia di Finanza stamani, e’ stato eseguito anche un decreto di sequestro dell’appartamento fino all’ammontare di 63.807 euro, pari all’importo della presunta truffa che gli viene contestata dalla Procura della Repubblica di Napoli. L’inchiesta riguarda i fondi pubblici erogati per la comunicazione, che costituisce uno dei filoni dell’indagine sull’uso dei finanziamenti ai gruppi politici del Consiglio regionale della Campania. Oltre a questo filone, ve ne sono altri due che vanno sotto il nome di ‘finanziamento ai gruppi consiliari’ e ‘fondo assistenza’. L’ammontare complessivo di tutti questi finanziamenti e’ di circa 4-5 milioni di euro all’anno.

MASSIMO IANNICELLO E IL PREGIUDICATO –  Le perquisizioni riguardano anche il commercialista di Ianniciello, Antonio Pazzona. Oltre che di truffa aggravata ai danni dello Stato, il consigliere arrestato e’ accusato di peculato.

Per ottenere il rimborso Ianniciello ha esibito fatture emesse da un’inesistente societa’ di Bacoli (Napoli) che ha nella sua ragione sociale il commercio all’ingrosso di rottami ed e’ formalmente amministrata da due cittadini svedesi che sono risultati irreperibili in Italia e domiciliati presso un’agenzia di viaggi. Il rappresentante operativo di questa societa’ – secondo le indagini della Guardia di Finanza – e’ risultato un pregiudicato che ha precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione di assegni rubati. (ANSA)

 

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