Vi faccio vedere la guerra dei Narcos

Wired ci porta in Messico per cercare di farci capire cosa significhi realmente il concetto di guerra per i narcos, i quali non possono essere definiti dei semplici gangster ma che probabilmente sono molto più simili ad una milizia paramilitare.

I LOS ZETAS – I Los Zetas sono uno dei gruppi più potenti ed aggressivi di sempre. Formati da ex-militari formati dai membri del cartello del Golfo, questi si sono resi indipendenti ormai da tre anni diventando uno dei più pericolosi cartelli del Paese. Anche se la maggior parte dei padri fondatori o è morto o è finito in carcere, questi hanno fatto in tempo ad organizzare gerarchicamente la propria struttura.

 

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GUERRA CONTINUA – Lo scorso settembre la polizia ha arrestato Ramiro Pozos, capo de “La Resistenza”, gruppo affiliato agli Zeta. Domani intanto andrà in carica il nuovo presidente Enrique Pena Nieto, il quale si è proposto di voler ridurre la violenza e d’interrompere la guerra dei narcos che dura da quasi sei anni. Da un lato ci sono le intenzioni, dall’altro i fatti. I cartelli della droga sono migliorati anche dal punto di vista tecnologico tanto che riescono a tenere testa all’esercito messicano. In aggiunta poi vi sono i poliziotti corrotti che facilitano il compito della criminalità boicottando l’esercito, il quale da un lato compie frequenti sequestri d’armi senza riuscire però a bloccare i cartelli.

LE ARMI USA – Questi infatti riescono ad avere nuovi e più potenti mezzi rispetto a quelli che vengono presi dall’esercito il quale risponde come può. I cartelli riescono a procurarsi le armi grazie ai contatti costruiti negli Usa e nel centro America. Gli Stati Uniti hanno scoperto peraltro che delle 99 mila armi sequestrate dal 2007 ad oggi in Messico, 68 mila provenivano proprio dal paese di Zio Sam, E non parliamo solo di fucili e munizioni ma anche di mine e granate o addirittura di razzi risalenti all’epoca della Guerra Fredda, rubati in depositi situati ad El Salvador o in Honduras.

I RAZZI – Ad esempio uno di questi razzi venne rinvenuto  in occasione della morte del vecchio capo dei Los Zetas, Heriberto Lazcano. Fortunatamente per le forze dell’ordine non venne però usato. Altri non furono così fortunati. In occasione di un controllo condotto alla città di confine di Piedras Negras alcuni agenti vennero uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dall’interno di un furgone rubato. I passeggeri poi scapparono lasciando dietro di sé un Rpg-7 di produzione sovietica con tre razzi.

I MEZZI – I cartelli poi fanno speso uso dei convogli. L’unione fa la forza, per questo sono frequenti carovane di dozzine di Suv, pick-up e furgoni circondati da uomini armati pronti a tutto. Alcuni dei mezzi poi sono corazzati, in grado quindi di resistere ad ogni colpo. Inoltre questi sono equipaggiati di dispositivi degni di James Bond tra olio, chiodi ed altre carabattole. E come se non bastasse vengono usati dei “motorhome” che ospitano anche interi nuclei di narcotrafficanti i quali si godono un appartamento da re con tanto di sicurezza per eventuali bombardamenti nemici.

I RADAR – I narcos possono contare anche su piccoli aerei ultraleggeri con i quali spostare la droga da un punto all’altro del paese neutralizzando i radar del governo. Negli ultimi anni poi sono stati registrati attentati con autobombe contro i comandi di polizia, anche se questa circostanza in genere appartiene all’opposizione di matrice anarchica. Di contro ci sono le macchine alle quali poi vengono attaccati degli ordigni, e qui invece la tradizione dei narcos si fa improvvisamente più forte.

GUARDIE E LADRI – L’affronto finale da parte dei narcos sembra però arrivare sul piano della comunicazione e dell’organizzazione. Negli ultimi anni sono stati denunciati una serie di rapimenti di tecnici ed ingegneri dell’esercito affinché questi decrittassero i messaggi in codice ed aiutassero i cartelli a comprendere come funziona la comunicazione in seno alle forze armate. I soldati, di contro, setacciano il Paese alla ricerca di stazioni radio e di punti di controllo usati dai narcos per intercettare i segnali. Una specie di “guardie e ladri” quindi, la cui conclusione sembra ancora ben lontana. (Photocredit Wired)

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