Il miracolo della bambina nata con il cuore fuori dal petto

21/11/2012 di Valentina Spotti

Audrina Cardenas ha cinque settimane di vita e, solo per questo, è già un piccolo miracolo vivente. Perché la piccola è nata con una malformazione rarissima: il suo muscolo cardiaco era fuori dal suo petto, funzionante certo, ma quasi completamente scoperto. Di solito i nati con questa malformazione non sopravvivono che per poche ore dopo la nascita, stroncati da infezioni e crisi circolatorie. Con l’aiuto dei medici, invece, Audrina ce l’ha fatta e presto potrebbe addirittura tornare a casa con mamma e papà.

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LA DIAGNOSI DURANTE UN’ECOGRAFIA – Durante una normale ecografia alla sedicesima settimana di gravidanza, i medici si accorsero della malformazione della piccola. A questo punto per Ashley, la madre, si prospettavano tre possibili opzioni: abortire, portare a termine la gravidanza e vegliare la bimba fino a quando non sarebbe morta oppure sottoporla a un rischioso intervento chirurgico appena nata. Ashley ha dato alla luce Audrina lo scorso 15 ottobre e, dopo aver constatato che gli altri organi erano perfettamente formati e che la bimba non mostrava altri difetti congeniti, ha scelto la terza via, quella dell’intervento.

 

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L’INTERVENTO A CUORE APERTO – A operare la piccola è stato il dottor Charles Fraser del Texas Children’s Hospital, insieme a un’equipe di pediatri e chirurghi plastici. L’intervento è durato sei lunghe ore, durante le quali il chirurgo ha dovuto ricreare la carità cardiaca nel petto della bimba, che era totalmente assente, alloggiare il cuore e richiudere la cavità tirando i lembi di pelle del torace. Audrina era affetta da una sindrome chiamata ectopia cordia, che colpisce 6-8 bambini su un milione. Lei, però, ce l’ha fatta.

UN NUOVO INTERVENTO – Audrina è ancora in terapia intensiva e respira con l’aiuto di una macchina. Ma si tratta dell’unico supporto di cui ha bisogno: la piccola mangia normalmente e sorride alla mamma, che finalmente può stringerla tra le braccia. Sicuramente la bambina dovrà affrontare altri interventi, mirati a correggere alcuni difetti minori ai ventricoli, ma non tornerà il sala operatoria prima di due anni. I medici, comunque, le hanno dato buone possibilità di sopravvivenza.

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