Tutti i trucchi per fregare l’autovelox

Siete terrorizzati dalle multe per l’alta velocità? Cercate un rimedio per evitare l’occhio vigile degli autovelox? Andrea Acquarone sul Giornale ha elencato alcuni trucchi per fregare l’occhio elettronico che controlla, una per una, le vetture che sfrecciano sulla strada. E per evitare anche qualche altro tipo di contravvenzione.

 

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LE TARGHE TAROCCATE – Innanzitutto è possibile modificare le lettere e le cifre che contraddistinguono l’autoveicolo. Scrive Acquarone:

Non sono pochi i corridori da autostrada beccati con targhe inesistenti ma falsificate alla perfezione. Identiche nel supporto, nei caratteri e colori a quelle «originali». L’occhio elettronico filma tutto ma poi come rintracciare il proprietario della macchina? Ci sono poi sistemi più semplici, un po’ più artigianali, senz’altro meno costosi. Le targhe vengono alterate modificando la composizione alfanumerica. Può bastare un pennarello indelebile per trasformare una «R» in «P» o una «F» in «E». Viceversa una sostanza scolorante. Mentre un pezzetto di nastro adesivo, appiccicato a dovere fa diventare «8» uno zero. E qua c’è il rischio che un incolpevole si veda recapitare un verbale per un’infrazione da lui mai commessa.

RESPINGERE IL FLASH – Poi ci sono le targhe catarifrangenti:

Non appena vengono illuminate dalla luce la riflettono creando un effetto-abbaglio che rende illeggibile le generalità del mezzo. Ci sono appositi prodotti che permettono di «verniciarle» per creare l’effetto.

IL FANGO SULLA MACCHINA – I furbetti possono sporcare l’auto per nascondere targa e altri dettagli:

Per la verità, un po’ desueto ma comunque efficace. Basta sporcare un po’ di targa con la mota per rendere di fatto illeggibile, almeno in parte, numeri e lettere. C’è poi, qualche spericolato che avendo la targa attaccata sul portellone lo apre per eludere le telecamere. Trucchetto cittadino per fregare gli occhi magici nelle entrate Ztl.

I CAMIONISTI CHE BLOCCANO LA MACCHINETTA – Gli autisti dei camion, soggetti a rigide norme sugli orari di viaggio, sono capaci di bloccare l’apparecchiatura che controlla i loro spostamenti e la durata del tragitto. Continua Acquarone sul Giornale:

Le astuzie utilizzate dagli autotrasportatori per guidare più di quanto previsto dal Codice della Strada sono in continua evoluzione. La Polstrada di Sampierdarena, di recente ne ha beccato uno partito da Napoli e diretto in Francia che aveva alterato il cronotachigrafo – l’apparecchiatura che registra le ore di guida di mezzi pesanti e autobus per controllare che gli autisti non guidino per più di otto ore giornaliere – piazzando nel cruscotto un potente calamita. Risultato, come fosse un telecomando, bloccava la «macchinetta». Gli agenti si sono insospettiti quando, analizzando le stampe del cronotachigrafo, si sono accorti che i chilometri percorsi dal veicolo non corrispondevano con quanto registrato.

LA PATENTE FASULLA – Può servire anche un documento fasullo:

C’è anche chi pur avendo quella vera, si procura una falsa patente. In caso di fermo potrà sempre provare a raccontare che «no, non era lui quello fermato dal vigile… era un amico cui aveva prestato l’auto». Naturalmente senza ricordare chi fosse.

LA TARGA STRANIERA – Immatricolare l’auto all’estero può consentire di muoversi impunemente. Conclude Acquarone:

Ultimi ma non ultimi quelli che immatricolano l’auto con targa straniera pur vivendo in italia (ci sono agenzie specializzate all’uopo). La vettura risulta poi spesso presa a noleggio. Uno stratagemma che, sfruttando una lacuna della normativa europea in materia di codice stradale, permette di scorrazzare impunemente. Infischiandosene, quindi, di Ztl, corsie riservate, divieti di sosta, telecamere. Per incrociare la targa straniera con l’intestatario, le nostre autorità devono infatti richiedere le informazioni necessarie al Paese di immatricolazione della vettura in questione. Ma le banche dati estere, spesso, non sono accessibili. O quando forniscono i nominativi oramai il tempo è scaduto.

 

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