“Matteo Renzi molla Giorgio Gori”

Carlo Tecce sul Fatto racconta un retroscena piuttosto sorprendete sulla questione di Giorgio Gori e Matteo Renzi. Tanto più sorprendente se si pensa che Gori ha rilasciato ieri un’intervista all’Unità:

Matteo Renzi e il meeting con la finanza a sua insaputa

Scrive oggi, a sorpresa, Tecce:

L’ex direttore di Canale 5 e fondatore di Magnolia ha il vezzo (o il vizio) di sintonizzarsi in auricolare, vuole suggerire a Renzi il percorso più rapido, il traguardo più vicino. Con una postilla, però: le feste vanno divise, in due. Un pezzo a me, un pezzo a te. I COLLABORATORI di Renzi conoscono le ambizioni di Gori: “Vuole fare politica”. Non beneficenza. E sfruttare l’abbrivio del giovane Matteo, che riempiva le piazze e i teatri qualche anno prima di imbarcare l’inventore di Italia’s Next Top Model e l’Isola dei Famosi. Da tre settimane, i due non si parlano più.

Il rapporto, in sostanza, non è cambiato:

Perché Gori consigliava (persino la scissione nel Partito democratico) e Renzi ascoltava, non c’è amicizia né particolare empatia. Il giorno dopo le figuracce disseminate a Piazzapulita e lo scontro con il comico Zoro, Renzi s’aspettava una liberatoria di Gori. Tipo: “Non lo comando certo io, per carità”. E invece l’imprenditore, trasformatosi in oggetto conteso fra i media, concede interviste e sciorina strategie, immagina Palazzo Chigi traboccante di rottamatori. E ovviamente la fantasia prevede un posticino per lui. Renzi non gli ha garantito nulla perché, navigando a vista e soprattutto per se stesso, non fa promesse né distribuisce poltrone. Ne avrebbe bisogno di centinaia. E ora non può.

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