Cuba: addio patria del sesso

10/02/2010 di Teresa Scherillo

Julia Romero, ventenne, ricorda il giorno in cui ha perso la sua verginità. Dimenticate la favola di una notte magica, circondati da un ambiente piacevole e rilassante. A L’Havana fare l’amore per i cubani è diventato molto complicato.

La mia prima notte d’amore è stata terribile. Eravamo nel bel mezzo della primavera, uscivamo da una mediocre discoteca e decidemmo di fare sesso in un parco all’oscuro, circondati da guardoni e sotto un forte acquazzone che ci sorprese all’improvviso“. Fare l’amore  nel XXI secolo all’ Havana, in condizioni decenti, è diventato un lusso. Prima del 1989, si poteva trovare una larga rete di motel, conosciuti a Cuba come locande. Erano luoghi discreti, poco costosi e avevano un pregio: l’aria condizionata. Ci si potevano trovare panini e bevande ed erano aperti 24 ore su 24. Le coppie giovani, quelle infedeli, o quelle di relazioni occasionali, pur di godere di un po’ di privacy, ricorrevano a questi motel per poter consumare rapporti sessuali. Ma nel 1990, con l’arrivo del periodo peggiore, una crisi che dura da 21 anni, tra le altre cose, sono scomparse le locande. L’unica soluzione sull’isola è che quattro diverse generazioni riescano a convivere sotto lo stesso tetto. Avere una camera singola è un comodità che godono in pochi. Anche le coppie giovani, quando hanno figli, tendono a dormire con loro nella stessa stanza.

SESSO IN STRADA – Così è successo anche a José Ramírez e Delia Iznaga, sposati con due figli di 11 e 8 anni e le difficoltà che incontrano nel momento in cui devono fare sesso perché dormono tutti nella stessa stanza. “Abbiamo appena il tempo di condurre una vita coniugale, ma stiamo anche fino a un mese senza sesso. E pur avendo entrambi 35 anni, quando usciamo di notte, mia moglie ed io sembriamo degli adolescenti. Ci amiamo sulle scale, nel cortile di una scuola o in un terreno abbandonato. Diverse volte siamo stati sorpresi dai custodi dei luoghi o dalla polizia. Non vi dico la vergogna quando abbiamo dovuto anche pagare una multa per atti osceni in pubblico“.

LUSSO PER POCHI – Con la legalizzazione del dollaro e il lavoro autonomo, proliferano case private che affittano stanze alle coppie. Sono confortevoli e offrono un ampio assortimento di cibi e bevande. Ma sono molto costose per il cubano medio. Rudy Ramos, 43 anni, proprietario di uno di questi bordelli dice: “Il business non sta andando male, ho ampliato a 9 camere con aria condizionata, televisione, frigorifero e doccia con acqua calda e fredda. Prendo 5 pesos cubani convertibili (CUC) ($ 4.8) per due ore. E 10 CUC ($ 10.8) per tutta la notte. Ma sono completamente in regola”. Purtroppo però, accade che 10 CUC siano il salario minimo a Cuba. Questo tipo di stanze da affittare ad ore furono pensate per gli stranieri perché è noto che una delle attrazioni dell’isola è il turismo sessuale. Solo i cubani che lavorano negli alberghi, nei caffè di lusso e hanno mance in moneta pregiata o quelli che ricevono le rimesse dall’estero, con una certa frequenza possono aver diritto ad un buon materasso sul quale bere birra Crystal con la propria partner. Ma sono pochissimi. La maggior parte, come la famiglia Ramirez, o la studentessa Julia, hanno rapporti sessuali senza spendere un centesimo. In un parco sotto le stelle o fra le scale di un edificio in città.

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