“Le mie tette sono troppo grandi, aiutatemi!”

03/02/2010 di Teresa Scherillo

Una giovane donna colombiana soffre di una crescita sproporzionata del seno che i medici chiamano Gigantomastia. Presto si sottoporrà ad un intervento chirurgico per alleviare i suoi disagi fisici e psicologici. In Italia, invece, a San Valentino ci si regala un seno nuovo.

Nel nostro Paese è scoppiata la moda del nuovo regalo di San Valentino. Mentre una volta ci si scambiavano fiori, cioccolatini o pensieri romantici, ora la tendenza sembra cambiata: sempre più coppie decidono di regalarsi un appuntamento dal chirurgo plastico. L’intervento più richiesto? L’aumento del seno. “Una scelta che migliora l’aspetto fisico di lei e, perchè no, nello stesso tempo fa felice anche lui”. Parola di Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna socio dell’Eafps (European Academy of Facial Plastic Surgery), che conferma di ricevere molte richieste di aumento del seno nel periodo di San Valentino. Soprattutto da coppie sposate o conviventi. “Di solito sottolinea in una nota Gennai è lui che decide di fare un regalo alla sua amata. All’appuntamento si presentano in coppia e lui è attivamente partecipe alla scelta: insieme decidono la protesi più adatta per il nuovo seno e le dimensioni. Si tratta di coppie tra i trenta e i quarant’anni, sposate o conviventi. È raro che si faccia un regalo così impegnativo alla fidanzata”. Per lei, la spinta decisiva ad andare dal chirurgo sembra arrivare dal proprio compagno. Nella situazione più ricorrente, la donna sogna da tempo di aumentare di qualche taglia il seno, ma non ha ancora trovato il coraggio per affrontare il bisturi. “È più facile decidersi a compiere il grande passo se il partner è d’accordo e sostiene la decisione e lo è di più ancora se lui decide di regalarglielo – afferma Gennai – oggi chi entra nello studio del chirurgo plastico ormai ha già le idee ben precise su quello che vuole fare, o almeno pensa di averle”.

TETTONA! – Pure il seno di Yesica Johana Mejia, 16 anni, ha i giorni contati. La ragazza non esiterà a sottoporsi ad un intervento chirurgico che attende da un anno, da quando cioè il suo petto ha cominciato a crescere in maniera sproporzionata.Passeggia per le vie polverose del barrio Darío Echandía, di Neiva aggrappata a sua madre, Silvia Puentes, sopportando il penetrante sguardo di decine di uomini che la guardano con lascivia e la provocano con volgarità. “Tetota!” le gridano senza pietà, mentre lei si asciuga con la punta delle dita le lacrime che scorrono lungo le guance. Yesica, all’ ultimo anno del Colegio Técnico non sostiene più il peso del suo seno per i continui e lancinanti dolori alla colonna vertebrale e che rischiano di deviare il suo piccolo corpo in avanti. Alla prima visita specialistica le dissero che andava tutto bene, che non c’era niente di maligno, ma il seno continuò a crescere sempre più. Qualcuno le consigliò addirittura di perdere peso, ma come si può vedere la ragazza non è affatto grassa. Poi l’incontro con il chirurgo e la decisione di una mammoplastica riduttiva. Ma Yesica è fiduciosa, tra pochi minuti incontrerà Alberto Trespalacios, uno dei migliori chirurghi plastici della Colombia presso l’Ospedale Moncaleano Hernando di Neiva che sta cercando la soluzione per i suoi seni sporgenti, la cui dimensione non è supportata da nessun reggiseno normale.”Mi era stato detto che avrebbero potuto confezionarmene uno su misura – spiega la madre della ragazza – ma non era vero perché mia figlia è una taglia 50”.”È orribile – dice gridando – cresce ogni giorno di più”.

UN’ OPERAZIONE DIFFICILE – E questa settimana la ragazza ha cominciato l’ultimo anno della scuola di musica che le consentirà di diventare una clarinettista.”Ho promesso alle mie amiche di tornare con un seno più piccolo. Così si tapperanno la bocca e non potranno più prendersi gioco di me”. “Non posso nemmeno indossare l’uniforme scolastica, così indosso una felpa verde sportiva e una camicia bianca. All’ inizio gli insegnanti mi rimproveravano ma poi hanno capito che la mia è una malattia”, ha affermato Yesica, mentre accendeva una candela alla Vergine di Guadalupe, la cui immagine illumina l’alloggio quando cala l’oscurità. “Prego molto per la mia salute. Anche se mi sento sollevata per l’intervento, temo per la mia vita. E’ un’operazione molto complessa”. In casa è tutto pronto per l’intervento. Due pigiami e molti reggiseni chirurgici costati 100 mila pesos, (poco più di 50dollari). La cifra è alta per una donna che lavora a servizio e un genitore la cui retribuzione non supera il salario minimo colombiano (586 mila pesos). Il quotidiano El Mundo ha contattato Alberto Trespalacios, il chirurgo plastico e ricostruttivo, che coordinerà la rischiosissima e lunga operazione “Si presenta un quadro di ipertrofia verginale del seno generata da un disordine ormonale, E’ un caso abbastanza sorprendente per l’età della paziente“, ha detto lo specialista, che ha preso la decisione di precettare due squadre chirurgiche per evitare complicazioni e rischi. “Faremo una riduzione del seno, con una tecnica che consente per l’età della ragazza di evitare la perdità di sensibilità per tornare ad essere funzionale in previsione di un eventuale allattamento futuro”. “Realizzeremo una incisione verticale e una orizzontale sotto il capezzolo e una sull’ areola per rimuovere il tessuto mammario e poi le faremo un lifting estetico che le permetterà di avere un seno adeguato alla sua giovane età, visto che adesso le è caduto all’altezza dell’ombelico“, dice Palacios, che spiega i dettagli dell’intervento, mentre Yesica sceglie finalmente un abbigliamento adeguato alla nuova taglia che avrà dopo l’operazione.

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