Diario di una sottomessa: il bondage senza sfumature

Il bondage apre alla concorrenza. Dopo il clamoroso successo di quell’orribile opera kitsch chiamata Cinquanta sfumature di grigio, Sophie Morgan (è uno pseudonimo) pubblica in Italia per Bompiani il Diario di una Sottomessa. Spiega il Messaggero nell’articolo a firma di Deborah Ameri:

 

Racconta le sue esperienze senza tabù finché incontra James, che spinge ancora più in là i suoi limiti. E man mano che la loro storia si fa più coinvolgente la protagonista si chiede se riuscirà a coniugare una vita normale a due con la sua sessualità. Sophie è una trentenne inglese, giornalista, sicura di sé, indipendente. Almeno fuori dalle lenzuola. Edè lei l’originalemummy porn (come è stato definito il genere letterario porno soft). Perché la prima edizione del suo libro è uscita due anni fa, quando ancora nessuno si era appassionato a frustini e manette.

Dopo Cinquantasfumature molti autori si sono buttati sul genere erotico. Lei invece ha preceduto tutti:

«Per alcuni anni ho tenuto un blog, dove raccontavo le mie esperienze, dalla prima sculacciata in poi. Loscrivevo soprattutto perme stessa, per cercare di capire perchémi piacessero certe cose. Mentre le facevo le trovavo eccitanti, ma dopo, ripensandoci, misentivo scioccata.Erano dei tabù e cominciavo ad avere dei dubbi. La scrittura mihaaiutata.Laprimaversione del libro, che raccoglieva i post del blog, è uscita due anni fa. Poi il mio editore qui in Gran Bretagna, Penguin, mi ha chiesto di cambiare un po’ la storia per ripubblicarla. L’ho allungata di 100 pagine e adesso è di nuovo in libreria e verrà tradotta in nove Paesi».

Ed ecco il suo giudizio su Cinquanta sfumature di grigio:

«L’holettacerto.Pensoracconti molti stereotipi. Il mondo del bdsm (bondage, sadismo e masochismo, n.d.r.) non è fatto di persone psicologicamente fragili, che hanno avuto traumi nella loro infanzia come Christian Grey. Lui controlla la vita di Anastasia, la sua sottomessa,in tutto e per tutto. Io ho una vita normale. Il mio fidanzato non mi sceglie gli amici o gli abiti da indossare».

LEGGI ANCHE:

Share this article