La droga che ti fa uccidere

Si chiama wet, ed è un cocktail di droghe, marijuana e Pcp, ovvero la fenciclidina colloquialmente nota come “polvere d’angelo”: sta spopolando in America dove è già accusata di aver causato,  addirittura, vari omicidi.

 

LEGGI ANCHE: “Mia figlia, alcolista a 16 anni”

 

VARI OMICIDI – Un uomo di una cittadina del New Jersey, Osvaldo Rivera,  è stato accusato di aver ucciso un bimbo di sei anni  di aver ferito la sorellina di 12 anni, gravissima all’ospedale mentre era sballato sotto l’effetto del Wet. Rivera ha ammesso di aver fumato marijuana tagliata con il Pcp prima dell’omicidio: parliamo dunque di una droga creata o “immergendo la marijuana nella polvere d’angelo liquida”, o rivestendo “normali sigarette o altre sostanze”, scrive LiveScience: infatti solitamente la marijuana viene utilizzata come base per questa droga, ma ci possono essere altri vegetali alla base (il tabacco, o persino il prezzemolo o la menta: è il Pcp la chiave). Pare che questa sostanza sia da collegarsi anche all’omicidio-suicidio di Chevonne Thomas, che ha fumato il Wet, poi ha decapitato suo figlio di 2 anni e si è uccisa.

LA CITTA’ DELLA DROGA – Aveva 33 anni ed era, come di Rivera, di Camden, New Jersey. Pare che in questa cittadina l’emergenza Wet sia ormai ufficiale: un portavoce dell’ufficio del procuratore ha fatto menzione anche di due altri casi legati a questo allucinogeno. Nell’ottobre 2009 un uomo ha sgozzato sua figlia, Enalla Banks,e poi si è ucciso nello stesso modo. Nel marzo 2008 un uomo sballato di Wet è stato “ucciso da una poliziotta dopo che l’aveva aggredita”. Dagli studi dell’Università del Maryland emerge che i principali effetti del Pcp sono l’alterazione della percezione del dolore, delle potenzialità di apprendimento, della memoria, delle emozioni. Ci si sente “staccati dalla realtà, si hanno percezioni distorte, un desiderio incredibile di spogliarsi e di essere violenti”; l’azione a livello chimico è sui recettori del glutamato, un neurotrasmettitore.

(foto: Camden, NJ)

LEGGI ANCHE: 

Share this article