I beagle di Green Hill che vengono abbandonati

Il morbo della presa di coscienza sta azzannando chi ha scelto di adottare un beagle di Green Hill e i cuccioli si affidano alla strada e al loro destino: è scoppiato il caso dell’abbandono.

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IL CASO – La spinta proverbiale al “volemose bene” è una storia di commozione di quella fetta del Bel Paese, e non parliamo del formaggio, che vive, soffre, si agita davanti allo schermo del computer e della televisione: la patologia ha aggredito chi credeva che adottare un cane fosse come avere un soprammobile. Un bel soprammobile.

 

LIBERTA’ – Se come insegna Eduardo De Filippo: “‘A libertà pure o’ pappavall’ l’adda pruvà” figuriamoci i cani, nati, cresciuti e seviziati dietro una gabbia: il tasso di sentimentalismo è alto e la corsa all’adozione del cucciolo liberato è stata piena di pathos: a quale prezzo? Da Bresciaoggi apprendiamo la liquefazione dell’happy end per alcuni beagle.

ABBANDONO – L’immagine dei cagnolini che vengono rapiti/liberati da Green Hill è ancora davanti ai nostri occhi e, a questa, dobbiamo aggiungere la notizia che alcuni di quei cuccioli sono stati abbandonati. Sul ciglio della strada, nei pressi di Montichiari è stato ritrovato da una ragazza un piccolo dalle orecchie lunghe. E ancora, nella zona di colle San Zeno una coppia ha rinunciato per impossibilità legata a motivi di salute e il terzo, abbandonato perché rosicchiava “le gambe del tavolo”. Cosa credevate che facessero degli animali provati dalla sperimentazione? Cercasi eroi veri, non part-time, in grado di lenire il dolore dei beagle.

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(Photo Credit/La Presse)

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