Porno on line, una passione universale

Le statistiche dicono che la ricerca di contenuti erotici è uno dei trend più significativi di Internet. E chi ne consuma di più appartiene all’area geografica dell’Estremo Oriente. E va alla grande il Pay for Gay.

Lo scrive Asylum: molto prima dell’arrivo dei cellulari che navigano su internet, l’uomo della caverna già condivideva pornografia tramite i graffiti sui muri. Il bisogno di vedere immagini sessuali è insito nell’uomo e trascende tempi e costumi, e grazie all’uso della tecnologia adesso è soltanto facilitato: ecco quindi una serie di numeri e statistiche sull’industria del porno e su come e da chi viene fruito nel mondo.

QUANTI E DOVE – Il 43% di chi usa internet, lo utilizza anche per cercare materiale hot, e “sex” e “porn” sono tra le prime cinque parole cercate dai navigatori che hanno meno di 18 anni, mentre soltanto il 3% dei siti che pubblicano materiali a luci rosse richiede la verifica dell’età per permettere di entrare. Uno su tre dei fruitori è di sesso femminile, mentre il 35% dei download su internet riguarda materiale pornografico. In media, il visitatore di siti porno rimane a guardare per una quindicina di minuti, e il tempo la dice tutta sull’attività effettuata nel frattempo. Il 10% di chi guarda la pornografia ammette di essere un “porno addicted”. Tra le nazioni, gli Stati Uniti spendono ogni anno 13 miliardi di dollari per fruire contenuti erotici sul web, e il business non puzza visto che anche colossi come Warner Bros, Time Warner e Marriott fanno milioni con il sesso on line. Negli Usa, lo stato che consuma più pornografia è lo Utah, guarda caso quello dei bigottissimi mormoni.

COME E CHI – La capitale del porno è la San Fernando Valley, che da sola produce il 90% di tutti i film pornografici che vengono messi in circolo dalle case di produzione, ad un pubblico che arriva agli 800 milioni di persone nel mondo. Una pornostar guadagna tra i centomila e i duecentocinquantamila dollari l’anno, il suo omologo maschile circa 40mila. Ron Jeremy è la pornostar maschile che detiene il record del maggior numero di apparizioni in film porno. Un fenomeno in rapida crescita è il “Gay for pay”: la scelta di recitare in film o contenuti destinati a un pubblico omosessuale da parte di eterosessuali, richiestissimi e molto ben pagati. Nella classifica per nazioni tra chi fruisce maggiormente contenuti erotici a svettare, a sorpresa, è la Cina con il 28% della torta, seguita dalla Corea del Sud con il 27% e dal Giappone con il 21%. Soltanto quarti gli Stati Uniti (14%), seguiti da Inghilterra e Austrialia (il 2% ciascuno), e buon ultima, proprio l’Italia che totalizza l’1%. Il totale del fatturato dell’industria pornografica ammonta a 92 miliardi di dollari.

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