Quando la Postepay ti ruba i soldi

Scena madre. Possiedo una carta postepay, custodita gelosamente nel portafoglio. La uso solo per acquisti on line attraverso siti che adottano un protocollo Ssl (Security Socket Layer) o Set (Secure Electronic Transaction) così da non avere sorprese. Tutto va bene finché un bel giorno, nel mezzo di un acquisto, convinto che la carta sia ancora bella fornita di soldi, non c’è più nulla. Vuota. Stop.

SOLDI SPARITI – Perché? Eppure ho sempre ricaricato con grosse cifre, la uso per questi piccoli acquisti e non ho mai avuto nessuna spesa imprevista da affrontare. Non si tratta certo di un caso limite. Il tutto è partito dalla segnalazione pubblicata sull’ultimo numero de “Il Salvagente” che raccontava la storia di un uomo che si è visto sottrarre dalla sua carta postepay qualcosa come oltre 950 euro spesi in sei pagamenti effettuati a favore dell’ente dell’energia elettrica messicana. E’ necessario ricordare, anche se è superfluo, che il signore in questione non è mai stato in Messico e si è accorto solo durante una vacanza in Thailandia di essere quasi a secco, in quanto nella sua carta erano presenti solo nove euro.

TUTTO IN REGOLA – Eppure le Poste hanno rifiutato di concedere il risarcimento perché i pagamenti messicani sono avvenuti in un sito che partecipa al protocollo “3D Secure”, sistema sicuro che impedisce qualsiasi azione nei confronti della banca che ha effettuato la transazione, visto anche il fatto che sono stati usati correttamente tutti i dati in possesso del titolare della carta per condurre le operazioni. Tradotto: non c’è modo di dimostrare che la carta ti sia stata clonata, per quel che ci riguarda i pagamenti li hai effettutati tu, il sito equipaggiato con un certo protocollo non può essere fregato da chicchessia e quindi la spesa non può esserti rimborsata.

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