Perché l’incendio di Notre Dame deve essere per forza il simbolo della decadenza dell’Europa?

Nel giornalismo emozionale di siti, giornali e trasmissioni televisive, si è avvertita l’esigenza di accostare l’incendio tragico della cattedrale di Notre Dame al simbolo di un’Europa in decadenza o sotto attacco. Sono state utilizzate delle frasi molto forti, qualcuno si è spinto persino ad aprire l’edizione di un quotidiano (nella fattispecie, Il Giornale) con il titolo L’11 settembre dell’Europa cristianaPerché?

Non ce la facciamo proprio a descrivere solo l’incendio di Notre Dame?

Perché non descrivere semplicemente, fuori di metafora, ciò che è stato davvero l’incendio di Notre Dame, fuori da ogni tipo di retorica. Si è trattato, con ogni probabilità, di un incidente sul quale la procura francese ha aperto un’inchiesta per disastro colposo, è stato un danno incalcolabile per il patrimonio culturale dell’umanità intera ed è stato un duro colpo non soltanto per la comunità cristiana di Parigi o per la comunità cristiana del pianeta, ma per tutti gli amanti del bello e per tutte le persone ancora in grado, ai giorni nostri, di emozionarsi di fronte a un’opera d’arte.

I significati politici attribuiti all’incendio a Notre Dame

Ma perché dobbiamo per forza dare all’incendio a Notre Dame un significato politico con vista alle prossime elezioni europee? Perché dobbiamo accostare il fuoco che ha bruciato il tetto di un monumento fondamentale per l’umanità intera (visitato da milioni di turisti all’anno, di qualsiasi confessione religiosa e provenienti dai quattro angoli del pianeta) all’incendio dei valori europeisti della nostra società? Perché, dall’altro lato, si vuole a ogni costo vedere in quelle fiamme la distruzione che il sovranismo potrebbe causare, da un punto di vista sociale ed economico, alla comunità europea? Perché i valori della comunità cristiana dovrebbero uscire indeboliti da questo incidente (semmai è il contrario, vista la manifestazione spontanea di fede che ha coinvolto molte persone in preghiera lungo gli argini della Senna)?

L’incendio di Notre Dame deve aver risvegliato dentro di noi qualcosa, è innegabile. Si tratta della sehnsucht che provavano gli scrittori e i pensatori del romanticismo di fronte alla potenza incontrollata della natura, di fronte alla profondità di un precipizio. Ma cosa ha a che fare con i gilet gialli, con la laicità dello Stato, con la mancata accoglienza dei migranti e con la chiusura delle frontiere? È stato solo fuoco. Un tremendo fuoco. Che ha rischiato di portarci via un patrimonio incalcolabile e che sicuramente lo ha minato. Limitiamoci, al massimo, a lamentarci per questo.

(Credit Image: © Yann Bohac/ZUMA Wire)

Share this article
TAGS