Per la rissa che ha portato alla morte di Daniele Belardinelli arrivano le condanne per 4 tifosi interisti

20/03/2019 di Enzo Boldi

Il giudice per le udienze preliminari di Milano, Carlo Ottone De Marchi, a seguito dell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri, ha condannato per rissa aggravata cinque tifosi dell’Inter. Le indagini si basavano sugli scontri del 26 dicembre scorso prima della partita di San Siro tra i nerazzurri e il Napoli. Durante quegli attimi concitati perse la vita Daniele Belardinelli, sostenitore del Varese e affiliato al gruppo Blood&Honour. Per la sua morte non è ancora stato trovato un responsabile.

La pena più alta è stata inflitta a Nino Ciccarelli, storico capo del gruppo dei ‘Viking’ della curva nerazzurra, con alle spalle numerosi precedenti penali, condannato per rissa aggravata, lesioni e lancio di oggetti: tre anni e otto mesi – mentre i pm Manuela Bordieri e Rosaria Stagnaro avevano chiesto per lui cinque anni, otto mesi e 10 giorni di carcere – al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato.

Gli altri condannati oltre a Ciccarelli

Il Gup condannato a due anni e 10 mesi Marco Piovella, detto ‘il rosso’, ritenuto il capo dei Boys della curva nerazzurra. E poi ancora tre anni ad Alessandro Martinoli, ultrà del Varese, che, secondo le indagini, sarebbe stato a casa di Belardinelli il giorno di Natale insieme anche a Piovella per preparare il blitz di via Novara contro i tifosi napoletani. A due anni e sei mesi, infine, sono stati condannati gli altri due ultrà interisti: Francesco Baj e Simone Tira. Accolto il patteggiamento a un anno e dieci mesi per Luca Da Ros, che ha fornito una serie di elementi utili alle indagini.

Ancora nessuna novità nelle indagini sulla morte di Belardinelli

Resta ancora aperta, invece, l’indagine per arrivare ad individuare gli altri ultras che hanno partecipato agli scontri, anche se ci sono già una ventina di indagati. Ancora da chiarire l’inchiesta per individuare l’automobile o le automobili della carovana di tifosi napoletani che hanno investito, uccidendolo, Belardinelli. Tutti i coinvolti nell’indagine sono anche accusati di omicidio volontario, reato che non era in questo processo.

(foto di copertina: fermo immagine dagli scontri del 26 dicembre prima di Inter-Napoli)

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