La scomparsa di Pino Caruso, uno degli attori simboli della Sicilia tra cinema e tv

08/03/2019 di Enzo Boldi

Il cinema italiano è in lutto. Si è spento a Roma all’età di 84 anni Pino Caruso. Il celebre attore era malato da tempo e la morte è arrivata giovedì sera. Una maschera siciliana famosa per le sue interpretazioni, tutte caratterizzate dalla sua abilità istrionica di immergersi a pieno nel personaggio da interpretare, e che ha riscosso un enorme successo in tutte le sue apparizioni. Dal teatro al cinema, fino ad arrivare alle fiction televisive che hanno fatto conoscere al pubblico italiano una vera e propria pietra miliare e culturale.

Pino Caruso era nato a Palermo il 12 ottobre 1934 e la sue esperienza su un palco è arrivata all’età di 23 anni quando esordì al Piccolo Teatro di Palermo con un piccolo ruolo ne ‘Il giuoco delle parti’ di Luigi Pirandello.  Poi si è trasferito a Roma per lavorare con il Bagaglino ed è stato anche il grande protagonista di spettacoli come ‘Terza parte della serata’, ‘Il venditore di echi’ e ‘Pane al pane Pino al Pino’. Con Castellano e Pipolo negli anni ’70 l’esordio in tv con il programma ‘Che domenica amici’, che gli diedi la grande popolarità; seguirono poi ‘Gli amici della domenica’, ‘Teatro 10’, ‘Dove sta Zazà’ con Gabriella Ferri e ‘Due come noi’ con Ornella Vanoni.

Pino Caruso e la sua versatilità televisiva

Poi spazio anche per il cinema e le fiction. Ha interpretato il ruolo del Maresciallo Giuseppe Capello nella serie Tv Carabinieri per sventare i crimini nella piccola Città della Pieve (in Umbria). Prima aveva vestito i panni di Giuseppe Niscemi, il pentito di mafia nel primo capitolo della fortunata fiction dedicata al capitano ‘Ultimo’.  La sua presenza era stata annunciata nel cast, tutto siciliano, del film Il delitto Mattarella, per la regia di Aurelio Grimaldi, coprodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema, le cui riprese, inizialmente previste a fine febbraio sono state spostate a marzo.

Il pensiero del sindaco di Palermo

«Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia. Proprio negli anni della rinascita – ha dichiarato  il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – dopo le terribili stragi del ’92, contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città: sue furono grandi intuizioni che sono rimaste nella tradizione culturale della città, come quella di un Festino che divenisse anche momento di spettacolo e gioia, oltre che di riflessione e fede. Lascia in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averlo conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada».

 

(foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO TARTAGLIA (U.S.))

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