Lorenzoni (M5S): «1,8 milioni di voti? Più che ai gazebo stanno ai domiciliari»

La partecipazione alle primarie del Pd è stata oggetto di attacchi di cattivo gusto da parte dell’universo che afferisce in qualche modo al Movimento 5 Stelle. Così, oltre al post del papà di Alessandro Di Battista, Vittorio Di Battista, che aveva affermato – venendo poi smentito dall’evidenza – di aver votato per tre volte alle primarie dem, ecco anche il post su Facebook di Gabriele Lorenzoni, deputato classe 1987, eletto alla Camera nelle fila del Movimento 5 Stelle.

Gabriele Lorenzoni prende in giro la famiglia Renzi nel giorno delle primarie del Pd

Con una card su sfondo nero, infatti, Lorenzoni ha voluto far conoscere ai suoi 5000 followers il suo pensiero sulla giornata di consultazione degli elettori del Partito Democratico. «1,8 milioni ai gazebo per gli organizzatori – ha detto Lorenzoni -. Per la Questura? Più che ai gazebo stanno ai domiciliari». Il riferimento, chiaramente, è all’arresto dei genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, che sono stati sottoposti alla misura cautelare in seguito alla contestazione di alcuni reati legati alla rete delle cooperative e delle aziende di famiglia che gestivano.

Si tratta, tuttavia, di un’uscita di cattivo gusto, che ricollega una bella giornata di democrazia a una vicenda giudiziaria privata, tra l’altro nei confronti dei familiari di un esponente del Pd che non era direttamente in campo nella corsa alla segreteria del partito (carica ottenuta da Nicola Zingaretti, con un bacino di preferenze che oscilla tra il 65 e il 70%).

Gabriele Lorenzoni decide di cambiare il post

Il deputato del Movimento 5 Stelle deve essersi reso conto della gaffe, perché poi ha modificato il post come segue, eliminando il riferimento diretto alla famiglia di Matteo Renzi e facendo dell’ironia sui due euro necessari a esprimere il proprio voto: «E per la finanza? 3,6 milioni di euro nelle casse del partito (Iva esclusa)».

Chi è Gabriele Lorenzoni e come è stato eletto alla Camera

Oltre ai toni da curva di uno stadio di calcio per commentare il voto alle primarie del Partito Democratico, bisognerebbe ricordare a Gabriele Lorenzoni che 1,8 milioni di elettori rappresentano una forma ampia di democrazia diretta. Senz’altro molto più ampia di quella registrata – a ogni singola votazione – sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle. Lorenzoni, eletto nella circoscrizione Lazio Nord nel listino bloccato della Camera, aveva ottenuto la candidatura grazie alle 68 preferenze sulla piattaforma di democrazia diretta dei pentastellati.

[FOTO dalla pagina Facebook di Gabriele Lorenzoni]

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