Il caso Cucchi e il depistaggio, indagato anche un colonnello

15/02/2019 di Redazione

Si allarga l’inchiesta sul depistaggio sulla vicenda di Stefano Cucchi, il geometra romano di 31 anno morto nell’ottobre 2009 mentre si trovava in custodia cautelare pochi giorni dopo un pestaggio. Ora tra gli indagati c’è anche un colonnello dei Carabinieri, Lorenzo Sabatino, oggi comandante provinciale a Messina. Ne parla oggi Repubblica (articolo di Carlo Bonini). Mercoledì pomeriggio il pm Giovanni Musarò ha interrogato Sabatino contestandogli il reato di favoreggiamento per l’attività di occultamento e manipolazione delle prove. Una manipolazione che sarebbe stata condotta nel novembre 2015 dal Reparto Operativo dell’arma di Roma, di cui Sabatino era allora comandante, che aveva come obiettivo quella di fermare anche l’inchiesta bis della procura sull’omicidio, quella per cui si sta celebrando il processo ai tre carabinieri responsabili del pestaggio a Cucchi.

Caso Cucchi e depistaggio dei carabinieri, indagato anche un colonnello

A novembre 2015, spiega Repubblica, il colonnello dei Carabinieri aveva ricevuto l’incarico di raccogliere e trasmettere alla Procura tutti gli atti interni su Cucchi. Secondo il pm nelle carte trasmesse al suo ufficio furono manomesse due evidenze chiave per la ricostruzione di quanto accaduto la notte dell’arresto e del pestaggio, il 16 ottobre 2019, le relazioni di servizio di due piantoni di guardia nella caserma di Tor Sapienza. Come emerso dalle indagini, la catena di comando dei Carabinieri impose correzioni a quanto i due carabinieri avevano annotato inizialmente in forma scritta nelle loro relazioni. L’obiettivo era quello di far scomparire ogni riferimento alle tracce del pestaggio ai danni di Cucch, che già quella notte del 16 ottobre erano evidenti. Furono messe a punto due nuove annotazioni di servizio della stessa lunghezza delle originali, e stessa data, ma contenuti diversi.

(Foto di copertina da archivio Ansa: Ilaria Cucchi mostra una foto del fratello Stefano. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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