Tommaso Paradiso contro Di Maio: «Spostiamo gli stramaledetti ca** del Paese su Sanremo?»

Televoto sì, televoto no. La vittoria di Mahmood a Sanremo è forse tra le più strumentalizzate di sempre: ha vinto perché simbolo di un’Italia figlia di diverse culture, ha vinto perché piace ai radical Chic. E poi, la querelle sul giudizio della giuria: segno delle supremazia delle élite sul popolo, o garanzia di qualità. Luigi Di Maio ne parla in un post Facebook, e interviene Tommaso Paradiso invitandolo ad occuparsi di ben altro.

Tommaso Paradiso vs Luigi Di Maio: l’invito a occuparsi del Paese

Luigi Di Maio ha espresso la sua contrarietà alla vittoria di Mahmood. Non tanto per il cantante in sé, ma perché non rispecchia il volere del popolo. Su Facebook il vicepremier scrive che «Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic» Questo perché «sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell’occasione di Sanremo» scrive ancora il leader del M5S, manifestando la sua preferenza per la canzone di Simone Cristicchi. «Ringrazio Sanremo perché quest’anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c’è tra popolo ed “élite”. Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic.» si legge ancora nel post. Politica e musica si mescolano più che mai quest’anno, ma tra i commenti spunta una voce autorevole. È quella di Tommaso Paradiso, il cantante della band TheGiornalisti che quest’anno ha dominato le classifiche italiane.

La canzone che più mi piace di Sanremo è questa e ho sperato che vincesse. Non sono mai stato fan di Cristicchi, ma…

Gepostet von Luigi Di Maio am Sonntag, 10. Februar 2019

Tommaso Paradiso attacca Di Maio invocando tutte, ma proprio tutte le divinità celesti

«Signore, Buddha, Entità sparse nel cosmo, Dio, Allah, essenze metafisiche mi rivolgo a voi: ditemi che questo è un sogno, è un metamondo parallelo in cui ci avete proiettato per nostri evidenti errori». Tommaso Paradiso chiama in causa tutte, ma proprio tutte le divinità, non sia mai che venga tacciato di fare una selezione da radical chic. Il cantante dei The Giornalisti non ce la fa proprio a sentire il vicepremier che interviene sulla querelle sanremese: «Non può essere reale, tantomeno razionale. Spostiamo gli stramaledetti cazzi che abbiamo nel nostro paese sul festival di Sanremo, sì. È davvero questa la via che ci avete aperto Divinità Celesti? È davvero questo il presente e il futuro che avete pensato per noi Astri del Cielo?». Tommaso si chiede se «ci troviamo un girone dantesco» o se stiamo vivendo «l’apocalisse». E chiede un segnale, anzi, una punizione: «Vi prego, puniteci il più in fretta possibile e poi lasciateci andare. Saremo bravi, promesso».

(Credits immagine di copertina:  © Valeria Magri/Pacific Press via ZUMA Wire)

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