Di Maio in visita al suo liceo di Pomigliano e il preside vieta le contestazioni

03/02/2019 di Enzo Boldi

Per descrivere quello che rischia di avvenire – anzi, avverrà dato che uno dei protagonisti della vicenda ha confermato tutto – lunedì mattina nel liceo classico-scientifico Imbriani di Pomigliano d’Arco si potrebbe richiamare alla memoria la scena del film ‘Fuga per la vittoria’, quando nel silenzio dello Stadio di Colombes (a Parigi) il commentatore face partire una registrazione audio di applausi per la squadra tedesca per fingere un’approvazione che non c’era. Il paragone è forte, ma l’iperbole serve per descrivere meglio ciò che accadrà lunedì quando Luigi Di Maio tornerà nella scuola in cui ha conseguito il suo diploma di maturità.

Tutto è partito da una denuncia su Facebook da parte di Maurizia Di Buono, studentessa del Liceo Imbriani di Pomigliano e rappresentante degli studenti. «Ci hanno impedito di esprimerci, altrimenti ne pagheremo le conseguenze, ci abbassano i voti, dicono», scrive su Facebook parlando delle censure preventive a qualsiasi forma di protesta, contestazione o manifestazione contro Luigi Di Maio nel giorno della sua visita. Tacete o ne pagherete le conseguenza in termini di media e voto di condotta.

Luigi Di Maio e la visita nel suo liceo

Una questione destinata a far discutere, soprattutto perché è lo stesso preside del liceo Imbriani di Pomigliano, il professore Domenico Toscano, a confermare la sua linea dura a Il Mattino di Napoli: «Se nella scuola qualcuno si mette a fare cose strane, poi si prenderà una nota. La nota disciplinare può influire sulla condotta e con il cinque in condotta si viene rimandati in tutte le materie. Io non voglio che Luigi Di Maio venga maltrattato, perché è una risorsa preziosa per tutta Pomigliano. Quella di lunedì non è una manifestazione politica».

La denuncia degli studenti: «Non ci permettono di parlare o contestare»

Le parole del preside vanno contro qualsiasi diritto costituzionale e il fatto che la visita di Luigi Di Maio nella sua scuola non sia una manifestazione politica sembra un dato abbastanza contestabile, dato l’imminente voto di maggio per le Europee. Come sottolinea la rappresentante degli studenti del liceo Imbriani di Pomigliano – lo stesso in cui la madre del leader M5S, Paolina Esposito, è stata vicepreside per anni – una scuola dovrebbe «essere apartitica e non apolitica, invece mi sembra il contrario. Si favorisce un partito all’interno di una scuola pubblica (invitare il capo di un movimento politico sotto elezioni europee, insieme al sottosegretario all’istruzione dello stesso partito, per me si definisce favorire) ma non sono consentite contestazioni e nemmeno semplici interventi da parte degli studenti. In sostanza ci hanno detto: io invito nella tua scuola chi dico io, tu ascolti e stai zitto senza fiatare». Sicuramente per tutta questa storia Luigi Di Maio non ha responsabilità, che ricadono tutte sulle spalle di un preside che vuole essere molto solerte nei suoi confronti.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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