«Marocchino di m***» all’alunno di 11 anni, il prof dell’insulto viene assolto

30/01/2019 di Redazione

Dire «Marocchino di m***» è da considerare un reato? La risposta è negativa, se si considera la storia di Salvatore A., 59 anni, un insegnante di educazione tecnica alle scuole medie a Torino che è finito in tribunale per essersi rivolto agli alunni, qualche tempo fa, in maniera assai poco garbata. Il docente è stato appena assolto dall’accusa di abuso dei mezzi di correzione dopo aver apostrofato due allievi di 11 anni con espressioni come «Cosa ridi, marocchino di m***» e «Cinese di m***». La vicenda viene raccontata oggi dal quotidiano La Stampa (articolo di Claudio Laugeri).

«Marocchino di m***» a un alunno, il prof prosciolto

Il professore aveva pagato le sue espressioni con una sospensione di tre giorni. Ma ieri il gup di Torino ha deciso che quella accusa nei suoi confronti non reggeva. Secondo il giudice mancano i presupposti per sostenere il «pericolo di danno al corpo o alla mente» dei giovanissimi alunni. E senza quell’elemento l’accusa può essere qualificata solo come ingiuria. Ma non è più reato nemmeno l’aggravante dell’odio razziale, da tre anni depenalizzato insieme ad altri articoli del codice penale.

«Ma quale razzismo? Mi è scappato, ho chiesto scusa», ha spiegato il prof alla Stampa. Il docente ha ammesso l’insulto al ragazzino di origine cinese, ma solo «per fermarlo», perché rischiava di farsi del male. Ma ha negato quello al marocchino. «Mai detto qualcosa del genere a lui. Mi sbeffeggiava, più volte gli ho detto: ‘Cosa ridi’, ma nulla di più». L’insegnante ha anche annunciato l’intenzione di volersi rivalere contro il Provveditorato per le spese legali. «Spero che non si ripeta più», ha affermato il padre dell’alunno marocchino commentando la vicenda. Il suo avvocato si è detto «sorpreso» dalla sentenza: «Spero che non crei un precedente e che qualcuno non si senta legittimato a tenere questi comportamenti».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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