Il M5S ha paura di finire sotto il 20% se votasse no all’autorizzazione a procedere contro Salvini

L’eventuale processo ai danni di Matteo Salvini non fa dormire sonni tranquilli solamente al ministro dell’Interno. Anche l’alleato di governo del leghista, infatti, in queste ore è alle prese con una decisione che non riguarda solamente le sorti di questa maggioranza, ma anche il futuro del Movimento 5 Stelle. I vertici e le varie correnti interne al M5S devono decidere se votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega, oppure opporsi vanificando l’ennesima promessa fatta agli elettori in fase di campagna elettorale.

Il tema dell’immunità parlamentare torna, quindi, in auge all’interno dei pentastellati che ora si trovano di fronte a una scelta molto complicata: dare una mano a Matteo Salvini, salvandolo dal processo davanti al Tribunale dei Ministri, potrebbe portare a un crollo clamoroso nei sondaggi elettorali. Il fantasma è quelle del 20%, percentuale limite per poter fare ancora la voce grossa sia in vista delle prossime elezioni europee che nel futuro più prossimo del governo e di questa maggioranza.

M5S e quell’immunità che rischia di far crollare i consensi

All’interno del M5S si sta riflettendo sul da farsi. Come riporta Il Messaggero, 12 senatori vicini al presidente della Camera Roberto Fico sono già pronti a negare lo scudo in difesa di Matteo Salvini. Un numero esiguo, ma che nelle prossime ore potrebbe crescere. In molti, all’interno dei pentestellati, non hanno alcuna intenzione di tradire un’altra promessa elettorale e quella sull’abolizione dei privilegi dei parlamentari e ministri – compresa l’immunità – è la battaglia che (forse) ha meglio rappresentato il Movimento fin dalle sue origini.

Un no che farebbe passare dalle stelle alle stalle

Tradire questa promessa – dopo quanto accaduto già in questi primi sette mesi di governo, tra Tap, Ilva, Tav e altro – potrebbe voler dire l’addio ai sogni di gloria, con l’elettorato, già fagocitato dall’appeal di Matteo Salvini che in meno di metà anno ha già raddoppiato i propri consensi, che non perdonerebbe Di Maio e co. Il rischio di passare dalle stelle alle stalle passa da un voto.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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