Quota 100 costerà 48 miliardi in dieci anni e senza l’abolizione della Fornero

25/01/2019 di Enzo Boldi

In attesa del via libera della Ragioneria di Stato con la sua bollinatura e il passaggio al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la relazione tecnica sul provvedimento Quota 100 fa emergere i costi di questa riforma del sistema pensionistico italiano. Si parla di oltre 48 miliardi di euro di spesa fino al 2027, nonostante si tratti di una manovra sperimentale che durerà – per il momento – solo tre anni.

Come riporta il quotidiano La Repubblica, non ci sarà nessuna abolizione della legge Fornero – come ribadito, invece, a ogni sospiro da Matteo Salvini in campagna elettorale e anche dopo – ma ci sarà solamente una deroga alla riforma delle pensioni attuata dal governo Monti. Quota 100, quindi, si inserisce nel tessuto legislativo già tramato dalla professoressa Elsa Fornero, andando a intaccare solamente l’uscita dal mondo del lavoro dopo aver maturato almeno 38 anni di contributi versati e 62 anni di età.

Quota 100, la riforma triennale che farà aumentare la spesa pubblica per 10 anni

Come detto, Quota 100 sarà una sperimentazione triennale, ma i riverberi nelle spese dello Stato si protrarranno per un decennio. Si parte dai 4,6 miliardi previsti e stanziati per il 2019, per poi passare agli 8,4 nel 2020 fino ad arrivare al picco massimo di 9 miliardi nel 2021. Poi una lentissima discesa lunga sei anni, fino ai 2,3 miliardi del 2027. Secondo le stime del governo, l’assegno medio con Quota 100 sarà nel 2019 di 28300 euro per i privati, di 18400 per i lavoratori autonomi e 30200 per gli statali.

Opzione Donna e Ape social rinnovati solo per un anno

Il tutto coperto dalla spesa pubblica che, in questo modo, aumenterà a dismisura nei prossimi anni. Tra le indicazioni riportate nella relazione tecnica del provvedimento su Quota 100 – inserita nel decretone che prevede anche il Reddito di Cittadinanza – ci sono anche altre voci che faranno innalzare la spesa dello Stato. Si tratta dell’Ape social (Anticipo pensionistico sociale) e Opzione donna, entrambi rinnovati per un solo anno.

(foto di copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

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