Le pagine di Casapound contro la giornalista che ha raccontato il pestaggio di una donna rom

Una donna rom testa un furto in metro. Viene subito scoperta, quindi bloccata e violentemente pestata, davanti alla sua bambina, dall’uomo a cui aveva provato a rubare il portafoglio e da altri passeggeri. Una giornalista che assiste alla scena, racconta l’episodio su Facebook. Ma finisce anche lei per essere vittima di una violenza, quella verbale degli odiatori del web, abili dispensatori di offese e insulti. È accaduto a Roma, è accaduto su Facebook. La cronista Rai Giorgia Rombolà è stata attaccata, prima di persona e poi via Internet, solo per aver condannato la dura reazione nei confronti della donna. La vicenda viene ricostruita oggi su Repubblica (articolo di Federica Angeli).

Furto in metro, una giornalista su Fb parla del pestaggio di una donna rom

L’aggressione risale a mercoledì scorso, intorno alle 14.30, alla fermata della metropolitana San Giovanni. Una ragazza tenta il furto infilando le mani nella tasca dei pantaloni di un uomo. Lui se ne accorge, salva il portafoglio e la insegue. Lei ha in braccio una bimba di pochi anni, che inizia a piangere e urlare, poi cade a terra. Alcuni curiosi pensano che la piccola sia scivolata e sia stata calpestata nella calca. Ma fortunatamente si sbagliano. Si avvicinano per vedere cosa sia successo. E quando passa la preoccupazione per la bambina, si fa spazio la reazione indignata per il tentato furto. Due vigilantes tengono la nomade per le braccia. La vittima inveisce contro di lei. «La picchia violentemente, anche in testa. Cerca di strapparla ai vigilantes tirandola per i capelli. Ha la meglio. La strattona fino a sbatterla contro il muro, due, tre, quattro volte», ha raccontato la giornalista sulla sua pagina Facebook. Dopo lo sfogo i vigilantes si allontanano con la donna, mentre il derubato, che nessuno identifica, ritorna al suo posto, soddisfatto per quanto appena fatto.

La giornalista, l’unica a provare a fermare il picchiatore, prova a spiegare ai presenti che «bastava chiamare la polizia», «che una donna era stata picchiata davanti a una bambina». «Non ho mai sostenuto che il furto sia una cosa da difendere», ha poi precisato la cronista su Fb. Ma il principio della giustizia fai da te sembra essere largamente condiviso. Tutti si schierano dalla parte dell’aggressore. «Una lezione andava data», «Solo così capiscono», avrebbero ripetuto i passeggeri dopo il pestaggio. Anche Rombolà viene insultata, con parole irripetibili. E a rincarare la dose ci pensano ora anche gli estremisti di destra, gli attivisti, in pubblico.

Le pagine dei Casapound contro la cronista

Sulle pagine di Casapound sono spuntate critiche piuttosto nette alla giornalista. Sulla pagina Facebook di Casapound Brindisi ad esempio il racconto della cronista viene definito «esilarante», rilanciando il messaggio del giornale di riferimento del movimento. «Quando una giornalista radical chic si scontra con la realtà, il risultato è una valanga di risate», si legge su Il Primato Nazionale. Nei commenti si va oltre. Si passa alle offese. «Va considerata colpevole quanto la ladra rom», scrive qualcuno. E un altro: «Magari avessero derubato e picchiato lei forse avrebbe avuto un punto di vista differente». Toni già visti.

(Foto di copertina da archivio Ansa: blitz di militanti di Casapound. Credit immagine: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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