Secondo Paola Taverna l’Università torna a «respirare» con 60 milioni di fondi

06/12/2018 di Redazione

Bastano 60 milioni di euro per far «respirare» l’Università in Italia? Sì, stando a quanto sostiene l’esponente del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Senato Paola Taverna, che in un tweet pubblicato ieri ha esultato per alcune misure contenute nella manovra finanziaria giallo-verde ora all’esame del Parlamento. «40 milioni per i fondi agli atenei, 10 per le borse di studio e 10 per gli istituti di ricerca. Finalmente il Governo agisce e pone l’istruzione fra gli obiettivi principali», ha scritto la senatrice pentastellata.

 

 

Paola Taverna esulta per 60 milioni alle università, pioggia di critiche

Ma i numeri non sono passati inosservati. E le reazioni critiche degli utenti, spesso anche ironiche, non si sono fatte attendere. «Dieci per le borse di studio? È la metà del vostro bistrattato Renzi», ha scritto uno dei commentatori per evidenziare come in realtà nei numeri sbandierati dal M5S non ci sia nessuna rivoluzione. «Il governo Renzi stanziò 270 milioni di euro ed allargato la no-tax area», ha aggiunto un altro. Qualcuno ha fatto esempi coloriti: «40 milioni? Ma scherzate? Non bastano nemmeno per pulire i c… nella metà degli atenei. Gli atenei sono enti grandi con migliaia di lavoratori cittadini dipendenti che lavorano ogni giorno per fare grande questo Paese». Il valzer delle cifre è stato continuo. E arricchito dalle battute: «Questa misura rivoluzionaria porta la spesa per istruzione universitaria dallo 0,16% del Pil allo 0,16% del Pil». Non è mancato nemmeno il confronto numerico con le principali proposte del contratto di programma di 5 Stelle e Lega: «7 miliardi per il reddito di cittadinanza, 7 miliardi per le pensioni e 60 milioni per università». Un divario netto. Inequivocabile. Evidentemente troppo ampio per gioire. Troppo ampio per «respirare».

I numeri

Quei 60 milioni di euro indicati dalla Taverna sono l’evidente segnale che l’Istruzione e l’Università non rappresentano una priorità, almeno in questa prima fase, per il governo M5S-Lega. Al fondo di finanziamento ordinario delle università (FFO) negli ultimi anni sono stati destinati circa 7 miliardi di euro, con un incremento di oltre 300 milioni tra 2017 e 2018. Le variazioni di poche decine di milioni non possono rappresentare certamente una svolta. Soprattutto se si considera che l’Italia continua a mantenere una percentuale di spesa sul pil per l’istruzione in generale (e per quella universitaria in particolare) più bassa rispetto ai principali paesi europei (come Francia e Germania) e alla media europea.

(Foto di copertina da archivio Ansa e screenshot dal profilo Twitter di Paola Taverna)

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