Minniti si è ritirato dalla corsa per la segreteria del Pd

06/12/2018 di Redazione

Se ne parlava da qualche giorno. Ora è arrivata la conferma. Marco Minniti ha ritirato la sua candidatura a segretario del Pd. L’ex ministro dell’interno ha annunciato la sua decisione in un’intervista rilasciata a Repubblica (di Claudio Tito). Il passo indietro sarebbe arrivato «per salvare il partito», con la speranza che dalle primarie esca «una leadership forte». «Quando ho dato la mia disponibilità alla candidatura – sono state le parole di Minniti al quotidiano – sulla base dell’appello di tanti sindaci e di molti militanti che mi hanno incoraggiato e che io ringrazio moltissimo, quella scelta poggiava su due obiettivi: unire il più possibile il nostro partito e rafforzarlo per costruire un’alternativa al governo nazionalpopulista».

Marco Minniti abbandona la candidatura alla segreteria del Pd

La corsa dell’ex ministro è durata solo 18 giorni. «Resto convinto – ha dichiarato ancora a Repubblica – in modo irrinunciabile che il congresso ci debba consegnare una leadership forte e legittimata dalle primarie. Ho però constatato che tutto questo con così tanti candidati potrebbe non accadere. Il mio è un gesto d’amore verso il partito». Minniti spiega che in questi giorni «si è semplicemente appalesato il rischio che nessuno dei candidati raggiunga il 51 per cento. E allora arrivare così al congresso dopo uno anno dalla sconfitta del 4 marzo, dopo alcune probabili elezioni regionali e poco prima delle europee, sarebbe un disastro».

«La scissione? Sarebbe un regalo ai nazionalpopulisti»

Minniti dice di non essersi sentito con Matteo Renzi. E sulla ipotesi di una scissione del Pd, con l’ex premier che potrebbe formare una nuova formazione politica, afferma: «Le scissioni sono sempre un assillo. Sappiamo perfettamente che il Pd ha pagato un prezzo durissimo. Ha pagato un prezzo altissimo a congressi cominciati e mai finiti. Spero che non ci sia una scissione, sarebbe un regalo ai nazionalpopulisti». E ancora, più avanti Minniti ribadisce: «Spero davvero che nessuno pensi a una scelta del genere. Si assumerebbe una responsabilità storica nei confronti della democrazia italiana. Questo passaggio va oltre la cronaca. Indebolire il Pd significa indebolire la democrazia italiana. Mai come adesso rischiamo uno slittamento. Mai come adesso le differenze tra i partiti sono tanto nette».

(Foto di copertina da archivio Ansa: Marco Minniti. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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