Novantenne uccide un tecnico durante un controllo

09/11/2018 di Redazione

L’episodio si è verificato a Portacomaro d’Asti, in Piemonte. Un uomo di novant’anni ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco nei confronti di un tecnico che si era recato nella sua abitazione per un semplice controllo. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Asti, ma non ce l’ha fatta ed è morto poco dopo. I carabinieri si sono visti costretti a fare irruzione nell’appartamento del novantenne e a bloccarlo.

La dinamica dell’uccisione a Portacomaro d’Asti

L’uomo, che si chiama Dario Cellino, era un ex titolare di un negozio di mobili in zona. Il perito del tribunale, invece, si era recato a Portacomaro semplicemente per un controllo e non aveva intenzione di procedere al pignoramento della casa. Tuttavia, dopo aver sparato all’uomo, si è barricato in casa, rifiutandosi di aprire alle forze dell’ordine. L’arma era sua ed era regolarmente detenuta, come hanno scoperto i militari quando hanno fatto irruzione.

Secondo le prime indiscrezioni, ci sarebbe anche la premeditazione: l’uomo sapeva del controllo del perito e lo avrebbe atteso con la pistola in mano. Dario Cellino, a quanto pare, viveva in una situazione difficile, anche dal punto di vista abitativo, insieme alla figlia di 57 anni.

Non solo Portacomaro d’Asti: i precedenti di aggressioni a ufficiali giudiziari

Non è la prima volta che si verificano episodi di aggressione nei confronti degli ufficiali giudiziari nell’esercizio delle loro funzioni: lo scorso 21 marzo, un ufficiale giudiziario era stato preso a sprangate davanti al tribunale di Pordenone, mentre nel mese di giugno a Padova, in seguito alla notifica di uno sfratto, una donna di circa cinquant’anni ha rinchiuso nel proprio appartamento l’ufficiale di turno, chiedendo alcuni documenti che documentassero la stessa richiesta di allontanamento dall’abitazione.

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