Il M5S dice che comprare Repubblica equivale a finanziare il Pd

29/10/2018 di Redazione

«Continueremo a raccontare la verità: forse è proprio di questo che il Movimento 5 Stelle ha paura». Il comitato di redazione di Repubblica reagisce duramente all’ennesimo attacco nei suoi confronti da parte dei pentastellati. Nella giornata di ieri, dopo che il quotidiano di via Cristoforo Colombo aveva documentato nei dettagli le manifestazioni dei cittadini di Roma contro la sindaca Virginia Raggi, gli account social del Movimento si erano resi protagonisti di un’uscita alquanto infelice.

Il tweet del M5S su Repubblica che finanzia il Pd

«Acquistare Repubblica – si leggeva – equivale a finanziare il Pd. Tanto vale dare quei soldi in beneficenza».

Ora, se si vuole sorvolare sull’infelice paragone adottato dai social media manager del Movimento 5 Stelle (la beneficenza, infatti, non è una cosa che si fa «tanto meglio», ma è frutto di una intenzione e di una forza di volontà ben precisa), che il partito di governo che ha acquisito più consensi alle scorse elezioni politiche del 4 marzo faccia un’affermazione del genere nei confronti di un organo di stampa è gravissimo.

Tutti gli errori del tweet del Movimento 5 Stelle

Innanzitutto, si presenta come un partito che – nel difendere l’assoluta libertà d’espressione attraverso lo sviluppo di dibattiti sul web e della democrazia diretta 2.0 – si contraddice clamorosamente, chiedendo espressamente ai propri elettori di evitare di comprare uno dei principali giornali in Italia, il secondo in assoluto per numero di copie vendute.

Inoltre, esprime questo concetto attraverso una fake news: non è vero che i proventi che Repubblica mette da parte attraverso la distribuzione delle proprie copie finiscano nelle casse del Partito Democratico. Un vero e proprio nonsense che, tuttavia, può ingannare il distratto utente del web (sappiamo tutti come titoli a effetto o semplici post possano orientare il consenso, vista l’assenza di approfondimento tipica della nostra società).

I precedenti degli attacchi a Repubblica da parte del M5S

Le parole del Movimento 5 Stelle hanno consolidato il consenso che c’è nei confronti di una voce autorevole del nostro giornalismo com’è Repubblica: non solo i lettori abituali, ma anche quelli che solitamente preferiscono attingere ad altre fonti per informarsi, questa mattina hanno deciso di andare in edicola ad acquistare il quotidiano. Lo hanno dichiarato sui propri social network.

Già nei giorni scorsi, dopo una campagna denigratoria del Movimento 5 Stelle nei confronti di Repubblica (con esternazioni sui social network, ma anche in comizi e trasmissioni televisive), il direttore del quotidiano Mario Calabresi è stato costretto a scrivere una lettera che, ancora oggi, campeggia in homepage del sito del giornale e sulla sua edizione cartacea. «Non siamo un partito politico – ha scritto Calabresi -, non cerchiamo consenso e non riceviamo finanziamenti pubblici. Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione».

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