Crollo Ponte Morandi, c’è l’ipotesi di contestazione della «colpa cosciente»

23/10/2018 di Enzo Boldi

Potrebbe esserci una nuova ipotesi di reato contestato nell’inchiesta per il crollo del Ponte Morandi. A oltre due mesi dalla tragedia di Genova, il procuratore del capoluogo ligure – Francesco Cozzi – ha parlato di «colpa cosciente». Nel frattempo arriva lo stop da parte del governo alla deroga universale nei poteri concessi al commissario Marco Bucci (già sindaco della città) che ora dovrà rispettare i paletti imposti dall’autorità antimafia per quel che riguarda la demolizione e la nuova costruzione dei viadotto.

«La colpa cosciente – ha spiegato il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi a margine di una conferenza stampa – è un grado di intensità della colpa. Tecnicamente, si chiama ‘colpa di previsione‘, che si configura con la rappresentazione dell’evento che si dovrebbe scongiurare ma con l’intima certezza che si possa evitare. E’ il caso di Guglielmo Tell». Secondo questa nuova ipotesi di reato, dunque, sarebbe contestato agli imputati il fatto di essere a conoscenza del degrado strutturale del viadotto – come già dimostrato dai lavori di retrofitting, che dovevano partire tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2019. Una previsione di pericolosità che, però, vedeva porre il suo rimedio troppo in là con il tempo e che non ha potuto scongiurare il crollo del Ponte Morandi dello scorso 14 agosto.

Ponte Morandi, stop alla deroga universale per Bucci

Mentre l’inchiesta per accertare le responsabilità del crollo del Viadotto vanno avanti, arriva lo stop alla deroga universale per il commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi Marco Bucci. Il sindaco di Genova, ora, dovrà rispettare le norme del codice antimafia nelle varie fasi, dalla demolizione alla progettazione e ricostruzione del ponte Morandi. Lo ha stabilito un nuovo emendamento presentato dai due relatori – Flavio Di Muro (Lega) e Gianluca Rospi (M5s) – del decreto Genova all’articolo 1 che disciplina poteri e ruoli del commissario.

Soddisfatte le richieste di Cantone

Sarà soddisfatto di questo emendamento il presidente dell’Anac Raffaele Cantone che nei giorni successivi alla pubblicazione del testo del decreto Genova aveva sottolineato la mancanza dei paletti antimafia, con il potere universale finito nelle mani di un unico soggetto: il commissario per la ricostruzione Marco Bucci.

(foto di copertina: ANSA/LUCA ZENNARO)

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