È morto Keiichiro Kimura, il papà dell’uomo Tigre

23/10/2018 di Redazione

I nostalgici degli anni Ottanta avranno avuto senz’altro un tuffo al cuore alla notizia della morte di Keiichiro Kimura, l’artista giapponese scomparso all’età di 80 anni, papà di celebri film di animazione come l’Uomo Tigre, che – anche in Italia – ha avuto un successo incredibile. La storia del lottatore sul ring ha ispirato migliaia e migliaia di giovani adolescenti che hanno imparato, nel corso del tempo, a riconoscere il tratto inconfondibile dello stesso Kimura.

Keiichiro Kimura: non solo l’Uomo Tigre

Il disegnatore giapponese ha firmato anche altre produzioni di grande successo, tutte collegate – in una maniera o nell’altra – alla sua seconda passione, quella per il mondo dello sport. Kimura è stato character designer di Mimì e la nazionale di pallavolo, di Sally la maga e di Cyborg 009.

La sua storia di disegnatore nasce per caso, grazie a un concorso artistico vinto presso il quotidiano  Mainichi. A conferma del fatto che il genio non sempre riesce a trovare esatta corrispondenza all’interno di un percorso formativo ad hoc, Keiichiro Kimura non riuscì a completare i suoi studi accademici, non riuscendo a superare gli esami dell’istituto d’arte al quale era iscritto.

La storia del disegnatore dell’Uomo Tigre

Nonostante questa delusione, seppe superare gli ostacoli e sfruttare l’occasione alla Toei Animation, una delle più importanti case di produzione di anime a livello internazionale. Il suo tratto, inconfondibile, fu curato sotto la supervisione di Yasuo Otsuka, considerato da tutti il suo principale maestro.

Il suo personaggio più riuscito, l’Uomo Tigre appunto, è entrato nell’immaginario collettivo della società italiana: in un primo tempo venne distribuita dalla ITB (Italian TV Broadcasting) che inizialmente trovò nella neonata Rete 4 (di proprietà del gruppo Mediaset) la sua principale emittente. Il successo della serie animata portò in seguito alla pubblicazione di una seconda serie televisiva che partì a metà degli anni Duemila.

[Screenshot da un video de L’Uomo Tigre]

Share this article