La bordata di Salvini al reddito di cittadinanza: «Il lavoro non si crea con un decreto»

15/10/2018 di Enzo Boldi

Nella maggioranza pentastellata c’è la corsa perpetua a rassicurare – quotidianamente – sulla coesione gialloverde attorno al delicato tema del reddito di cittadinanza. Racconti che, però, collidono con la dichiarazione fatta questa mattina da Matteo Salvini durante il suo intervento all’assemblea nazionale di Confimi Industria. Parole che non assomigliano proprio a un endorsement al cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.

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«Non penso che questo paese abbia bisogno di assistenza – ha spiegato Matteo Salvini a Confimi Industria – ma che abbia bisogno di impresa e lavoro vero». Non parla mai di «reddito di cittadinanza», ma il riferimento sembra essere piuttosto chiaro. Soprattutto legando questo concetto a quanto dichiarato qualche istante prima dallo stesso Ministro dell’Interno: «Sono assolutamente convinto che il lavoro non si crea per decreto. È nei fatti che si vede e si fa la differenza».

Salvini tra assistenzialismo e pace fiscale

Fatti e non parole. Come accade anche per il provvedimento che il leader della Lega vuole fortemente: la pace fiscale. «Ricordo agli amici dei Cinque Stelle che la pax è nel contratto di governo. Ci sono milioni di italiani che convivono con le cartelle di Equitalia che li stanno portando alla disperazione e al suicidio – ha proseguito Salvini -. Uno Stato normale con questa gente ragiona, non continua a condannarla». E sulle difficoltà e resistenze che sta incontrando la sua battaglia: «Mi dicono non si può fare? Ma volere è potere, quindi noi andremo fino in fondo».

Si discute (ancora) sul Tap

Oggi pomeriggio in sarà presentato il dl fiscale, mentre domani sarà il turno della Manovra di Bilancio. A scuotere la tenuta della maggioranza pentaleghista, però, c’è anche un altro tema di cui ha parlato questa mattina Matteo Salvini. «Oggi dovrebbero ripartire i lavori per la Tap in Salento che abbasserebbe del 10% i costi dell’energia per famiglie e imprese. Anche lì il tira e molla. Io rispetto il contratto e la sensibilità degli alleati, ma l’Italia ha bisogno di più infrastrutture, strade e ferrovie e di viaggiare».

Anche Roberto Maroni segue la linea del ministro dell’Interno. Ecco il tweet dell’ex governatore della Lombardia di qualche minuto fa:

(foto di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

 

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