Zaytsev racconta la sua sfida ai no vax: «Vaccinare i figli è rispetto per la comunità»

30/08/2018 di Redazione

Lo scorso 3 luglio il campione di pallavolo Ivan Zaytsev ha postato su Facebook una foto della figlia subito dopo le vaccinazioni, beccandosi le critiche e gli insulti del popolo dei cosiddetti ‘no vax‘, contrari alle immunizzazioni obbligatorie previste dalla legge. Oggi il capitano della Nazionale, che tra pochi giorni parteciperà ai Mondiali, spiega la sua sfida sui vaccini in un’intervista rilasciata al settimanale femminile Grazia. «Ci tenevamo a far sapere – ha detto – che per noi vaccinare i figli è una forma di rispetto per tutta la comunità: nei Paesi dove non si vaccina la mortalità per malattie infettive è molto più alta. Non si tratta di guerra tra case farmaceutiche, ma di dati scientifici». «Sono uno sportivo, ma anche un cittadino – ha aggiunto -. Essere un personaggio pubblico è un vantaggio. Ci sono temi che mi stanno a cuore e credo sia importante usare la mia visibilità anche per sensibilizzare la gente. Ma non voglio fare politica o essere strumentalizzato».

 

 

Zaytsev e la sfida ai no vax: «Vaccinare i figli è una forma di rispetto per la comunità»

Tra le reazioni alle sue opinioni, sui social network sono spuntati anche messaggi razzisti. Qualcuno ha augurato a Zaytsev di «tornare a casa». L’azzurro oggi preferisce non replicare: «Commenti così superficiali dimostrano che gli odiatori non conoscono né la mia storia né come mi sento. I miei genitori sono russi, è vero, ma la cittadinanza italiana l’ho desiderata, conquistata, come prevede la legge, dopo 10 anni di residenza. Sono nato a Spoleto, ma in Italia non esiste lo ‘ius soli’, anche se io sarei favorevole, perché convinto che le persone nate qui sono la forza del Paese».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ETTORE FERRARI)

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