Codice Appalti, una proposta per rivitalizzare il settore costruzioni (in crisi da anni)

10/08/2018 di Redazione

Che la crisi abbia colpito in modo estremo il settore delle costruzioni è cosa nota. Non tutti sanno, però, che proprio quel settore è il più in difficoltà anche nella transizione post-crisi. Ad oggi, infatti è quello che cresce meno in Italia. Basti pensare che nel 2008 il mercato valeva più di 23 miliardi di euro, mentre nel 2017 si è arrivati a malapena a 15 miliardi. E per il 2018 la tendenza sembra essere confermata.

Codice appalti, la proposta di Conforma

Conforma, l’associazione che riunisce i maggiori organismi di certificazione, ispezione, prova e taratura operanti sul territorio nazionale, propone, in questo senso, di aprire una discussione con i Ministeri, l’ANAC e le Associazioni di categoria interessate per instaurare un Sistema di Garanzie condiviso che definisca in maniera chiara ruoli e responsabilità di tutti gli attori e le attività da svolgere.

 

«Il nostro obiettivo – sottolinea il Consigliere Delegato per il Settore Costruzioni, Fabrizio Capaccioli – è portare all’attenzione di tutti i soggetti della filiera la necessità che questa Riforma del Codice Appalti includa attività di prevenzione, controllo e monitoraggio atte a garantire la corretta e completa progettazione, la qualità, i costi ed i tempi di realizzazione dell’opera, e le modalità ed i costi di manutenzione e gestione previsti durante la sua vita utile».

 

Con l’intento di rivitalizzare l’interno comparto dei lavori pubblici, la proposta parte dalla valorizzazione del ruolo degli Organismi di Controllo di tipo A accreditati in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 da Accredia, l’Ente Unico nazionale che valuta su designazione e sotto la vigilanza del Governo italiano la competenza, l’imparzialità e l’indipendenza degli organismi di Ispezione. La proposta si basa sul convincimento che il supporto degli Organismi di Controllo fornito alle Stazione Appaltanti e al RUP consenta loro di avviare e gestire in maniera efficiente ed efficace l’intero procedimento, assumendo con cognizione di causa le necessarie decisioni.

Codice appalti, una proposta di riforma in sette punti

I punti cardine della proposta di riforma sono sette:

1- Per ogni proposta inserita nel Piano triennale e annuale attuativo previsto dalla Stazione Appaltante la verifica dello Studio di Fattibilità con Analisi Costi-Benefici, Analisi del Valore, ecc.

2- Verifica preventiva della progettazione (tutti i livelli: Progetto di Fattibilità Tecnico-Economico, Progetto Definitivo e Progetto Esecutivo)

3- Verifica delle Offerte presentate dalle Imprese Appaltatrici

4- Verifica della capacità organizzativa e gestionale dell’Appaltatore contenuta nel Piano Qualità per la commessa specifica

5- Verifica del Progetto ingegnerizzato dall’Appaltatore (Progetto Costruttivo) o in caso di Appalto integrato verifica del livello Definitivo e/o Esecutivo e del Costruttivo fornito dall’Appaltatore

6- Verifica della sostenibilità, durabilità delle opere, Piano di gestione e manutenzione e relativi costi

7- Monitoraggio ed Alta Sorveglianza durante la realizzazione dei Lavori

«Tutte le attività previste – spiegano da Conforma – gestite attraverso i nuovi strumenti digitali, potranno consentire ancora più agevolmente una ottimizzazione e una efficacia ed efficienza dell’intero procedimento. In questo modo si potrà garantire che i progetti siano conformi alla legislazione vigente ed appaltabili, che la pianificazione e organizzazione delle fasi realizzative dell’opera siano coerenti, efficaci ed efficienti durante tutta l’attività produttiva dell’opera, che le regole dell’arte siano applicate in tutte le operazioni di produzione e sviluppo al fine di minimizzare errori, ritardi, rifacimenti e danni alle costruzioni stesse o a terzi, sia durante il processo costruttivo, sia durante le fasi di esercizio delle opere realizzate, con vantaggi economici e di sicurezza per le stazioni appaltanti pubbliche e per tutta la collettività».

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