Il ministro Bonafede deve decidere se autorizzare un’indagine contro Salvini

17/07/2018 di Redazione

Il ministro Giustizia Alfonso Bonafede, esponente di primo piano del Movimento 5 Stelle, dovrà decidere se autorizzare un’indagine contro l’alleato di governo Matteo Salvini. Una situazione che rischia di essere imbarazzante considerando quanto sia solido in questi primi mesi di governo l’asse tra pentastellati e Lega. L’indagine contro il ministro dell’Interno riguarda un caso di vilipendio alla magistratura, tornato alla luce nei giorni scorsi.

Bonafede e l’autorizzazione sull’indagine contro Salvini per vilipendio alla magistratura

Come ricostruisce oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Andrea Giambartolomei, il procuratore di Torino Armando Spataro ha inviato al Ministero della Giustizia il terzo sollecito sulla vicenda. L’inchiesta fu avviata nel febbraio 2016 dopo alcune affermazioni contro i giudici espresse dal segretario del Carroccio a Collegno, a margine di un congresso del partito. In quel periodo Salvini aveva difeso l’assessore ligure Edoardo Rixi, ora sottosegretario alle Infrastrutture, che era stato rinviato a giudizio per lo scandalo dei rimborsi regionali in Liguria. «Se so che qualcuno nella Lega sbaglia – furono le parole dell’attuale ministro dell’Interno – son il primo a prenderlo a calci nel culo e a sbatterlo fuori. Ma Rixi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana».

Il codice penale, ricorda ancora Il Fatto Quotidiano, stabilisce che per proseguire l’inchiesta, affidata alla Digos, sia necessaria l’autorizzazione di via Arenula. L’inchiesta, in poche parole, andrà avanti o verrà chiusa. Il vilipendio all’organo giudiziario è punito con sanzioni tra i mille e i 5mila euro. «Non si guarderà in faccia a nessuno», fanno trapelare dal Ministero.

(Foto da archivio Ansa)

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