Burberry, il questionario degli orrori: «Specificate etnia e preferenze sessuali»

05/07/2018 di Redazione

Un questionario inviato ai dipendenti, da compilare online. Burberry scivola su alcuni temi estremamente sensibili, chiedendo ai lavoratori del marchio di specificare la loro etnia e i loro orientamenti sessuali. Una vera e propria macchia indelebile, che è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica dai sindacati Cobas di categoria: «Chiederemo di interrompere immediatamente la diffusione del questionario e di cancellare ogni traccia per i tanti che lo hanno già compilato».

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QUESTIONARIO BURBERRY, LE DOMANDE

Burberry, multinazionale londinese che opera nel settore della moda, ha diffuso il questionario tra i suoi quasi 500 dipendenti che lavorano in Italia. Per farlo ha utilizzato un canale ufficiale, come quello della posta elettronica aziendale. Al momento, l’azienda non ha rilasciato commenti in proposito, ma è molto probabile che qualche iniziativa verrà presa immediatamente dopo la visita in Italia di John Scaramuzza, nuovo responsabile Emea per l’azienda.

I Cobas sono già pronti a chiedergli spiegazioni. Secondo le loro testimonianze, la domanda sugli orientamenti sessuali riguarda il fatto di essere «lesbica, gay, bisessuale, transgender o queer», mentre quello sull’etnia utilizza dei termini che ricordano molto da vicino il concetto (sociologicamente inesistente, è bene ricordarlo) di razza: nel menu a tendina che appare sul questionario, infatti, le alternative proposte sono «asiatico/isolano del Pacifico – Nero o afroamericano – Ispanico o latino – Mediorientale – Nativo Americano o indiano d’America –  Bianco – Altro».

QUESTIONARIO BURBERRY, LA PROTESTA DEI COBAS

«Riteniamo il questionario al di fuori della Costituzione di questa Repubblica e chiederemo con forza alla Burberry LTD di interrompere immediatamente la diffusione dello stesso e la cancellazione di ogni traccia per i tanti che lo hanno già compilato – ha dichiarato Francesco Iacovone, dell’esecutivo nazionale Cobas -. In un momento già critico di questo paese, indagare sulle origini etniche e gli orientamenti sessuali è un obbrobrio e una violenza inaccettabile».

 

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