Bye bye Fyrom, ora la Macedonia avrà un nuovo nome

Dopo anni di tira e molla e scontri diplomatici, oggi si chiude ufficialmente la disputa tra Grecia e Fyrom sul nome dell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia.

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Da domenica 17 giugno il nuovo nome dello Stato sarà Repubblica di Macedonia del Nord. L’accordo è stato firmato nella località di Prespa, al confine tra i due paesi, e ha visto la partecipazione dei due ministri degli Esteri e dei premier macedone Zoran Zaev e greco Alexis Tsipras.

Con ogni probabilità, alla cerimonia c’erano l’inviato speciale delle Nazioni unite Matthew Nimetz e l’Alto rappresentante dell’Unione europea Federica Mogherini.

Macedonia, le proteste sul nome

Il clima di “festa” e distensione non sarà totale. Nella stessa Prespa sono previste manifestazioni di protesta da parte del comitato per l’identità greca della Macedonia. In Grecia, infatti, da sempre c’è stata una forte opposizione nel nome da dare all’ex Fyrom che spesso è stata accusata di volersi accapparare i diritti sulla tradizione del regno macedone e di Alessandro Magno.

Macedonia-Fyrom, una disputa lunga 27 anni

Il nuovo nome non risolve a pieno la disputa. Il ministro degli Esteri macedone Dimitrov ha dichiarato: “La cerimonia per la firma dell’accordo sul nome tra Skopje e Atene si svolgerà nei prossimi giorni. Tutti noi vogliamo che la Macedonia vada avanti e che la nostra identita’ venga protetta, affermata e promossa. Se ci sono altre strade alternative per il futuro sarebbe bello ascoltarle da parte loro“.

Anche il presidente macedone Gjorge Ivanov ha espresso la sua volontà di non voler ratificare l’accordo: “Il testo dell’accordo è dannoso per la Repubblica di Macedonia. E’ un accordo inaccettabile che viola le leggi e la Costituzione“.

Pace fatta? Non proprio. Dopo 27 anni, la questione del nome assume ancora connotati molto importanti.

(Foto credits: Ansa)

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