Cinquanta parlamentari M5S in rivolta contro Di Maio, Casalino e Casaleggio

Luigi Di Maio, Rocco Casalino e Davide Casaleggio sono criticati in modo pesante da 50 parlamentari del M5S, che hanno predisposto un documento che chiede una modifica della gestione troppo verticistica del movimento.

50 PARLAMENTARI M5S CONTRO DI MAIO, CASALINO E CASALEGGIO

Il primo obiettivo di questo gruppo di senatori e deputati, rappresentanti della cosidetta ala ortodossa che fa riferimento a Roberto Fico con una maggiore sensibilità progressista, è la decadenza del Consiglio direttivo dei Cinque Stelle, composto dai capigruppo Toninelli e Grillo, ora diventati ministri, e dei loro vice a Camera e Senato. Come scrive Francesco Lo Dico sul Messaggero, la critica è particolarmente feroce contro lo statuto del M5S, che ha legittimato una struttura basta sul criterio della fedeltà e non del merito. Oltre al problema delle regole interne, di difficile soluzione nel breve periodo, i 50 parlamentari M5S sono furibondi per la risposta data di Di Maio nella tumultuosa assemblea dei gruppi di mercoledì scorso, secondo la quale lui si può confrontare solo con gli esponenti più importanti dei Cinque Stelle.

50 PARLAMENTARI M5S CHIEDONO UNA DIREZIONE COLLEGIALE

Per questo motivo l’altra richiesta importante dell’ala ortodossa è l’istituzione di una struttura di coordinamento, una sorta di direzione del M5S, che affianchi il capo politico, come era stato fatto col direttorio avviato alcuni anni fa e poi sospeso dopo poco tempo. Allora c’erano cinque persone al fianco del capo politico Grillo, tra cui Di Maio responsabile degli enti locali, ora invece i 50 parlamentari M5S richiedono una struttura organizzativa molto più larga e partecipata, composta da almeno una quarantina di eletti. Nel pezzo di Lo Dico sul Messaggero sono molto dure le critiche contro Rocco Casalino e Davide Casaleggio, le due persone con cui Di Maio si confronta di più.

Di Maio
ANSA/GIUSEPPE LAMI

«Una cosa gravissima in questo balletto che dura ormai da tre mesi sono le due persone con le quali Luigi parla. E sono due non eletti: Rocco Casalino e Davide Casaleggio. Tutti quelli che non passano attraverso la filiera comunicativa di Rocco vengono stalkerizzati  e messi in una condizione di disagio emotivo », dice un parlamentare al Messaggero. L’attacco più duro è riservato proprio a Davide Casaleggio, che non può pensare di nominare lo staff del presidente del Consiglio per farlo dirigere da una azienda privata, e che deve rendere trasparante il metodo con cui gestisce Rousseau. Altrimenti, la maggioranza M5S-Lega che già ha numeri deboli avrà vita impossibile.

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